Resistenza. Uno stato legittimato e popolare non lo avevamo mai avuto
La Resistenza delle donne: il periodo clandestino, le nozze a Ventotene, un uovo diviso in tre, un’intervista a Giovanna Marturano. I canti antifascisti proibiti e pericolosi. Anticipazioni dal lavoro (libro + 2cd) a cura di Alessandro Portelli con Antonio Parisella
25 aprile. In nome dell’anticomunismo, l’Italia repubblicana impedì l’epurazione nella magistratura, nelle forze dell’ordine e nell’esercito, proteggendo i criminali di guerra all’estero. Il codice Rocco è solo un esempio di questa eredità avvelenata
Venticinque aprile settant’anni dopo. Il filo rosso della memoria è il tenue raccordo che ha attraversato questi sette decenni rimanendo uguale a se stesso
25 aprile. In Italia, il «crollo del Muro» è stato l’episodio usato per demonizzare l’antifascismo. E per equiparare i «rossi» ai «neri»
Oggi la memoria dei protagonisti di allora, dei partigiani della montagna, dei caduti, dei deportati, di coloro che ci restituirono dignità e libertà, è una memoria offesa
25 aprile. L’attacco contro la Costituzione si scatena perché la nostra società è passiva, privata di soggettività, estranea alla politica di cui non si sente, e non è, più protagonista
Verso il 25 aprile. Massimo Ottolenghi, una vita lunga 100 anni (a giugno), militante di Giustizia e Libertà. Durante la guerra organizzò nelle Valli di Lanzo e a Torino, una rete di soccorso per ebrei e perseguitati
Molti di quei giovani rifiutano di arruolarsi nell’esercito di Salò, e una parte di essi affluisce in montagna e dà vita alle prime bande partigiane
Si straparla di blocco navale militare. Dimenticando il massacro del 1997 della Kater I Rades — 108 albanesi affogati, donne, bambi e vecchi — speronata da una nave militare italiana nel 1997