La crisi fa aumentare i reati: +5,4% per i sindacati è anche colpa dei tagli

Il Pdl accusa il Pd per Bologna e Milano, parti invertite per Roma. Boom dei furti negli appartamenti

Il Pdl accusa il Pd per Bologna e Milano, parti invertite per Roma. Boom dei furti negli appartamenti    ROMA — Effetto crisi: crescono i reati nel 2011. Ma il trend in crescita, dopo un periodo di flessione, provoca la reazione dei sindacati polizia, esasperati dai tagli e dalla spending review che colpisce il comparto sicurezza. E accende una polemica politica, con il Pdl che accusa le città amministrate dal centrosinistra, come Bologna e Milano, di essere in vetta alle classifiche dell’insicurezza. E il Pd che replica mettendo all’indice la giunta Alemanno per gli aumenti di criminalità nella Capitale. Secondo i dati del Viminale pubblicati dal Sole 24 Ore, i reati tornano a registrare, nel 2011, un aumento del 5,4% con il totale dei delitti oltre quota 2milioni 760mila, più dei 2 milioni e 620mila del 2010 e poco meno dei 2 milioni e 800mila del 2006 e dei quasi 3 milioni del 2007. L’inversione di tendenza può essere spiegabile in parte con la crisi economica, visto che sono i reati di tipo predatorio (furti e microcriminalità) a manifestare gli incrementi maggiori: i furti in appartamento, ad esempio, sono cresciuti del 21%, arrivando a quota 205mila. Crescita analoga per le rapine (oltre 40mila), con i negozi che hanno sostituito le banche come bersaglio, mentre borseggi (134mila) e scippi (quasi 17.700) sono saliti rispettivamente del 16 e del 24%. Milano ha la più alta incidenza di reati in rapporto alla popolazione (7.360 ogni 100mila abitanti). Seguono Rimini, (7.001), Bologna (6914), Torino (6763) e Roma (6138). Da segnalare gli incrementi record di furti in casa a Forlì (quasi 60%), di furti auto a Napoli e Palermo (10 per cento), di borseggi a Rimini (54%) e Bologna (41%), di rapine a Prato (52,3%), e di scippi a Rimini (104%), Trapani (86,2%) e Torino (73,5%).
Per i sindacati, tutta colpa dei tagli. «E chi si meraviglia — commenta Guardullo, Silp-Cgil — una riduzione di tre miliardi di euro in tre anni fatti dal governo Berlusconi alle forze di polizia non può essere compensata dall’impegno degli operatori». «L’aumento dei crimini — denunciano Letizia, dei Funzionari, e Tiani, del Siap — indica che c’è una maggiore domanda di tutela da parte dei cittadini, a fronte della quale il governo Monti risponde tagliando un miliardo e mezzo alle forze di polizia».
La pubblicazione dei dati del Viminale ha scatenato una rissa tra i due principali partiti di maggioranza. «La sinistra alza un polverone su Roma per coprire i dati negativi delle città che amministra », attacca il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Barbara Saltamartini. Immediata la replica dei democratici. «Nell’ultimo periodo — è la replica del segretario pd di Roma, Marco Miccoli — nella Capitale c’è stato un aumento di oltre il 10% dei borseggi, delle rapine e dei furti d’auto». Intervento fuori dalle polemiche quello del responsabile Sicurezza dei democratici, Emanuele Fiano, il quale annuncia che alla ripresa dei lavori parlamentari ripresenterà «sotto forma di mozione il testo dell’ordine del giorno approvato da governo e Parlamento che prevede di annullare gli effetti dei tagli della spending review sui comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico».

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