Giuliano Giuliani, speranza e sfida “E ora la verità  sulla fine di Carlo”

Sara Bartesaghi, una delle vittime dell’assalto: “Spero che questa sentenza costituisca un faro, una luce”

Sara Bartesaghi, una delle vittime dell’assalto: “Spero che questa sentenza costituisca un faro, una luce”

«SONO felice per la sentenza. Ma l’amarezza e la paura, dentro di me, non se vanno». Sara Bartesaghi, genovese, una delle vittime dell’assalto alla scuola Diaz, ha atteso ieri sera con la madre Enrica la sentenza. «Spero che questa sentenza costituisca una luce, un faro. Spero che freni le manganellate per un po’. Ma è difficile credere che le cose non continueranno ad andare così. Serve più rispetto per i diritti e le diversità. E quello ancora non c’è». Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda il 20 luglio del 2001, parla di «notizia positiva, da accogliere con soddisfazione». «Vuol dire che in questo paese c’è ancora un barlume di giustizia», dice, e lancia un augurio: «Ora speriamo che ci siano altre pagine di questo genere. Cercheremo in tutti i modi di ottenere verità e giustizia anche sull’assassinio di Carlo». Per Heidi, la moglie che fu anche parlamentare con Rifondazione, parla di giustizia, ma «incompleta »: «In verità le responsabilità sono più ampie. Penso alla assoluzione dell’allora capo della polizia, e al mancato processo per la morte di mio figlio». Un altro genovese, l’avvocato Emanuele Tambuscio, sottolinea la eccezionalità di questa decisione: «Mai, nelle democrazie occidentali, si è arrivati ad una condanna per funzionari della Polizia di così alto livello». Ma ora, «giustizia è fatta: ci sono voluti 11 anni per arrivare a questo verdetto, e la Cassazione è stata coraggiosa». Laura Tartarini, legale anche lei genovese, non può che essere «soddisfattissima ». E aggiunge una riflessione sull’operato delle forze di polizia. «Quello della Diaz è stato uno dei casi peggiori di sempre, ma questa sentenza può essere un segnale perché si faccia chiarezza anche sugli abusi che quotidianamente vengono perpetrati ». C’è un altro importantissimo appuntamento legato al G8, ed è la sentenza di Cassazione — attesa per il 13 luglio — sui 25 presunti Black Bloc che devastarono e saccheggiarono la città di Genova. «La decisione della cassazione sull’assalto alla scuola dimostra che undici anni dopo si possono rileggere i fatti con il giusto equilibrio. Mi auguro accada lo stesso anche con questo secondo processo, perché è impensabile che un ragazzo possa essere condannato a dieci anni di reclusione per aver mandato in frantumi una vetrina».
«E’ venuto il momento che lo Stato italiano chieda scusa alle vittime della Diaz, a Genova e a tutto il popolo italiano», ha detto Vittorio Agnoletto, allora portavoce del Genoa Social Forum. «Tutte le persone condannate devono andarsene immediatamente dalla polizia», ha aggiunto. «Credo che essendo stati condannati il numero due, il numero tre e il numero quattro, anche l’allora numero uno, Gianni de Gennaro, pur non essendo stato condannato, ha la responsabilità etica e morale di quanto è accaduto e deve dimettersi da sottosegretario con la delega ai servizi segreti».

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