Dopo la pronuncia definitiva della Cassazione sugli imputati per la morte di Federico Aldrovandi nasce una petizione per allontanare chi deve scontare anche a meno di quattro anni. Fra i firmatari anche le famiglie Giuliani, Cucchi, Uva e don Gallo
Dopo la pronuncia definitiva della Cassazione sugli imputati per la morte di Federico Aldrovandi nasce una petizione per allontanare chi deve scontare anche a meno di quattro anni. Fra i firmatari anche le famiglie Giuliani, Cucchi, Uva e don Gallo I famigliari di Stefano Cucchi, Giuseppe Uva e Michele Ferulli, ma anche personalità come don Andrea Gallo, artisti come Valerio Mastandrea, scrittori come Erri De Luca, gli ex sottosegretari alla Giustizia Luigi Manconi e Franco Corleone sono i firmatari di una petizione per allontanare automaticamente dalle forze dell’ordine chi viene condannato in via definitiva anche a meno di quattro anni. Lo spunto nasce dalla vicenda di Federico Aldrovandi, il ragazzo 18enne di Ferrara per la cui morte, ha stabilito la Cassazione, sono responsabili quattro agenti che intervenirono all’alba del 25 settembre. Sono stati condannati a tre anni e sei mesi, gran parte dei quali scontati dall’indulto. Nella petizione – lanciata da Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi, e il comitato “Verità per Aldro” – viene richiesto che vengano determinate urgentemente modalità di riconoscimento degli appartenenti delle forze dell’ordine in servizio, come avviene peraltro in molti paesi europei. Si chiede pure il rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite del 1984 contro la tortura e le altre pene o trattamenti inumani, crudeli o degradanti, ratificata dall’Italia nel 1988, introducendo anche nell’ordinamento italiano il reato di tortura. Il Viminale, nei giorni scorsi, aveva detto di attendere la pubblicazione della sentenza prima di sanzionare i quattro agenti.
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