Due agenti arrestati «Pugni e calci a un uomo inerme»

 Hanno provocato 40 fratture al viso

 Hanno provocato 40 fratture al viso MILANO — L’espressione è inconsueta e brutale: «Fracasso di faccia». L’hanno usata i medici del Policlinico per rappresentare ciò che rimaneva del volto — permanentemente deformato — di un uomo di 64 anni finito in ospedale per «resistenza a pubblico ufficiale». Due ricoveri, un intervento chirurgico, oltre 40 fratture facciali, trenta giorni di prognosi. E una relazione di servizio in cui due giovani poliziotti della volante, «fuori servizio e in abiti civili», raccontavano per filo e per segno cosa era successo la notte del 20 maggio sui Navigli, uno dei luoghi cult della movida milanese. Peccato che la relazione si sia rivelata un falso totale e che i due poliziotti siano finiti dritti nel carcere di San Vittore con accuse pesantissime: falso ideologico, lesioni gravissime e calunnia.

A scoprire l’imbroglio, il pubblico ministero Tiziana Siciliano, che ha chiesto e ottenuto dal gip Alessandra Clemente l’emissione di due ordinanze di custodia cautelare. Un fatto senza precedenti per la sua brutalità, a Milano. Che ha costretto il questore Alessandro Marangoni a incontrare i cronisti per spiegare: «Chi fa il poliziotto e sbaglia deve pagare il doppio di un normale cittadino, perché è addestrato a comportarsi in modo adeguato in situazioni critiche».
Ad incastrare i due agenti — Federico Spallino e Davide Sunseri, entrambi di 24 anni, siciliani, e solo da un anno in servizio sulle volanti a Milano — è stato (banalmente) il filmato di una telecamera, che ha distrutto la loro relazione di servizio facendo emergere — come scrive il gip nelle dodici pagine di ordinanza — la «reazione fredda ma bestiale» dei due poliziotti alla possibile provocazione della vittima (Vittorino Morneghini, 64 anni) che aveva bevuto qualche bicchiere di troppo di birra.
Sono le 3 di notte del 20 maggio. La vita by night sui Navigli comincia a scemare. Le telecamere del Comune riprendono tutto. Riprendono anche i due poliziotti che, con dei fiori in mano, fanno gli spiritosi con alcune ragazze di passaggio. Riprendono anche un diverbio con un signore «dai capelli bianchi», accompagnato da una donna. Non si sa ancora oggi cosa si siano detti con esattezza. Le versioni sono opposte e non conciliabili. I poliziotti scrivono nel loro verbale di aver reagito a un uomo «in evidente stato di ebbrezza» che li aveva aggrediti verbalmente minacciandoli di morte con una pistola o un coltello, che si era denudato mettendo loro le mani addosso. «L’aggressore» era finito a terra privo di conoscenza. Gli stessi agenti si erano accorti della gravità in cui versava lo sconosciuto e avevano chiamato il 118 e fermato una volante di passaggio. Quello che invece ha ricostruito il magistrato fa accapponare la pelle ed è la semplice trasposizione di quello che mostrano le immagini.
Si vede un poliziotto che raggiunge Morneghini e «lo attinge al volto con un pugno di tale violenza che il malcapitato stramazza a terra». Scrive ancora il gip: «Sopraggiunge l’altro che infierisce sul disgraziato, a terra privo di difese, con un calcio in pieno volto di una violenza inaudita. Nel lieve sobbalzo del corpo sembra di poter percepire il rumore delle ossa che si frantumano». Il gip è di una durezza spietata con i due tutori delle forze dell’ordine accusati di «inspiegabile condotta». E ancora: «Inorridisce apprendere che possano essere inseriti nelle forze di polizia soggetti che non hanno avuto la minima remora a colpire in maniera brutale un uomo inerme». «Il video — scrive ancora il magistrato — dà atto di una condotta molto grave. I due agenti hanno aggredito un uomo con una violenza e una brutalità degne di un delinquente da strada e hanno anche accusato ingiustamente la stessa vittima, forti del loro ruolo di poliziotti».
Ieri mattina il questore Marangoni li ha sospesi dal servizio: «La forza dello Stato è quella di non nascondere nulla».

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