Archivi degli 007, la commissione allunga il segreto di Stato

Graziela De Paolo, giornalista scomparsa in Libano nel 1980. Il segreto di Stato decade quest'anno

L’organismo presieduto da Granata prevede che alla scadenza la «classificazione» possa essere «reiterata»

Graziela De Paolo, giornalista scomparsa in Libano nel 1980. Il segreto di Stato decade quest'anno

L’organismo presieduto da Granata prevede che alla scadenza la «classificazione» possa essere «reiterata»

ROMA — Il rischio di qualche mal di pancia è dietro l’angolo. Perché la relazione della Commissione Granata sul segreto di Stato consegnata al Copasir prospetta la possibilità di prolungare sine die la «copertura » degli archivi degli 007 di cui molti attendono invece la scadenza per leggere i documenti riservati sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia. Il testo dell’organismo istituito dal governo Berlusconi incide in maniera significativa sul termine dei trenta anni fin qui vigente, previsto per la prima volta dall’articolo 39 della legge 124 del 2007 varata dall’esecutivo allora presieduto da Romano Prodi. Nella bozza di regolamento, al primo articolo, viene previsto che «nei sei mesi precedenti la scadenza del vincolo, il Presidente del Consiglio o l’Autorità delegata, nel caso in cui ritenga di disporre la proroga, ne informa senza indugio le Autorità originatrici ». Ma al comma successivo viene specificato che «se tali Autorità lo ritengono necessario, provvedono ad apporre o a reiterare, anche in proroga, la citata classificazione».

In pratica potranno essere dunque gli stessi responsabili dei servizi segreti, nel caso in cui lo reputino necessario, a proporre al premier di reiterare il «top secret» secondo le loro classificazioni: segreto, segretissimo, riservato, riservatissimo. Formalmente non sarà più segreto di Stato, ma in pratica sarà quasi la stessa cosa. Mercoledì il comitato di controllo presieduto da Massimo D’Alema ha ascoltato il sottosegretario con delega per i Servizi, Gianni Letta, e ha avviato «la discussione sulle conclusioni della commissione di studio sul segreto di Stato, istituita presso la Presidenza del Consiglio ». Il Copasir avrebbe stabilito di studiare la documentazione durante la pausa estiva per riprenderne poi l’esame a settembre, alla ripresa dell’attività. Membri dell’organismo voluto da Palazzo Chigi per studiare le procedure d’accesso agli atti in possesso degli 007 (presieduto dal presidente emerito della Corte Costituzionale Renato Granata, da cui ha preso il nome) sono l’ex presidente del Consiglio di Stato Alberto De Roberto, l’ex giudice della stessa Consulta Fernanda Contri, il procuratore militare della Repubblica Antonino Intelisano, l’avvocato generale dello Stato Ignazio Francesco Caramazza, il consigliere di Stato Carlo Mosca e il professore ordinario di Diritto costituzionale Massimo Luciani.

Secondo indiscrezioni, la Commissione ha approvato all’unanimità la relazione, che era stata preceduta da un documento preliminare. Il governo dovrà fare ora le proprie valutazioni in vista dell’emanazione di uno specifico regolamento legato a «una eventuale revisione della legge 124». Quando Palazzo Chigi decise per lo stralcio dal ddl intercettazioni di una norma riguardante il segreto di Stato e gli 007, Letta lo scorso 4 giugno scrisse: «Lo stralcio mi sembra la soluzione migliore perché consentirà di affrontare il problema nel quadro più ampio di una eventuale revisione della legge 124, anche sulla base della conclusione e delle proposte che verranno dalla Commissione Granata. E lo faremo, d’accordo con il Copasir, nello stesso spirito di condivisione nel quale la legge è nata e con la quale è stata sin qui gestita. È la riprova che, quando alle inutili polemiche si sostituiscono la discussione ed il confronto serio e responsabile, non è difficile arrivare ad una soluzione per tutti accettabile o addirittura condivisa».

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