Fim e Uilm ricorrono contro la Fiom

POMIGLIANO Dopo i 145 reintegri del giudice

POMIGLIANO Dopo i 145 reintegri del giudice
NAPOLI.  Forse era prevedibile una reazione degli altri sindacati metalmeccanici nei confronti della Fiom, dopo che la settimana scorsa il tribunale di Roma ha condannato la Fiat alla (ri)assunzione di 145 operai con tessera cigiellina perché considerati discriminati, ma arrivare a un’azione legale è quasi una dichiarazione di guerra. Fatto sta che nello stabilimento di Pomigliano non si trova pace dopo il referendum di due anni fa sulla nuova organizzazione che azzera i diritti dei lavoratori, la firma del contratto separato e dopo le battaglie della Fiom, che anche a livello nazionale è stata messa alla porta dal Lingotto in base all’articolo 19 dello statuto.
Ieri l’ultimo colpo di scena che contribuisce a esacerbare le relazioni sindacali. Fim, Uilm, Ugl, Fismic e Aqcf, infatti, hanno dato mandato ai propri legali «di attivare iniziative volte a impedire atti discriminatori nei confronti di tutti i lavoratori». Secondo la loro versione la sentenza potrebbe creare una corsia preferenziale «a favore di 145 lavoratori iscritti alla Fiom rispetto ai 1400, tesserati e non tesserati – scrivono in una nota – ancora in attesa di essere riassunti dalla Newco Pomigliano e al momento in cigs».
È vero d’altra parte che degli oltre 2000 richiamati alle linee del Giambattista Vico nessuno abbia la tessera cigiellina e che proprio l’organizzazione di Maurizio Landini nell’ultimo anno abbia denunciato a più riprese anche atti intimidatori contro i propri iscritti. In particolare ad alcuni di loro sarebbe stato addirittura consigliato dai «capi» di allontanarsi dal sindacato per avere qualche chance di far parte dell’organico. I giudici della capitale hanno dato ragione alla Fiom, riscontrando un comportamento anomalo da parte dell’azienda e disponendo per 19 tute blu anche un indennizzo di 3 mila euro. Una decisione che fin da subito non è andata giù ai sindacati firmatari dell’accordo con Marchionne. «È un discutibilissimo precedente di discriminazione verso tutti i lavoratori», scrivono. Ma secondo Raffaele Ferrara, uno dei legali Fiom: «Non sanno cosa dicono quando affermano che si appelleranno alla sentenza. Non ci sono presupposti giuridici che gli consentano di presentare un ricorso».
Proprio Ferrara parlando lunedì durante un’assemblea con gli operai a Pomigliano ha a sua volta annunciato una denuncia penale nei confronti dell’azienda se non darà immediata esecuzione a quanto disposto venerdì scorso.

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