32 anni fa Nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’abbattimento del Dc9 in volo da Bologna a Palermo i parenti delle vittime annunciano la digitalizzazione dei materiali raccolti sulla verità negata
Presto accessibile a tutti una mole ingente di documenti. La denuncia della presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime: «È inaccettabile sapere che ci hanno abbattuto un aereo civile in tempo di pace e non conoscere i colpevoli»
32 anni fa Nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’abbattimento del Dc9 in volo da Bologna a Palermo i parenti delle vittime annunciano la digitalizzazione dei materiali raccolti sulla verità negata
Presto accessibile a tutti una mole ingente di documenti. La denuncia della presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime: «È inaccettabile sapere che ci hanno abbattuto un aereo civile in tempo di pace e non conoscere i colpevoli» BOLOGNA. I fondi dell’archivio dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, e quelli personali della presidente Daria Bonfietti, diventano un inventario di valore storico. Un’anticipazione di questo lavoro sarà presentata oggi, nel trentaduesimo anniversario dell’abbattimento del Dc9 partito da Bologna e diretto a Palermo, nelle acque di Ustica.
L’operazione di salvaguardia e digitalizzazione dei materiali sulla strage rientra nel più ampio progetto Una città per gli archivi, che comprende circa duecento nuclei documentari, ed è promosso e sostenuto dalle fondazioni bancarie del Monte di Bologna e Ravenna e Cassa di Risparmio. Si tratta dell’intero patrimonio cartaceo raccolto dall’associazione parenti delle vittime della strage di Ustica in tutti questi anni di attività. Fascicoli, documenti, verbali, corrispondenze, pubblicazioni, foto, manifesti, inchieste, perizie, sentenze oltre a 183 ore di sonoro, fra conversazioni telefoniche, interviste, trasmissioni, e quasi altrettante ore di documenti audiovisivi, telegiornali, documentari, film e spettacoli.
Una quantità di materiale prezioso dal grande valore documentaristico, storico e di memoria, che sarà disponibile on-line entro la fine dell’anno e facilmente consultabile.
Oltre due anni di lavoro
Ci sono voluti più di due anni di lavoro da parte di Salvatore Alongi e Lorenza Iannacci, gli archivisti che si sono occupati dei fondi sulla strage di Ustica, per inventariare tutto il materiale che è confluito in milleduecento schede. Non rischia di andare perduto tutto il lavoro di ricostruzione storica fatta dal 1988 (anno in cui si è costituita l’associazione) dalla presidente e dagli altri parenti delle vittime. Un archivio che sarà allo stesso tempo uno strumento capace di garantire la conservazione e la trasmissione della memoria collettiva come spiega Daria Bonfietti «è un giorno importante, ora che i documenti sono stati digitalizzati saranno più correttamente consultabili da storici, studiosi, e tutti coloro che vorranno avvicinarsi e conoscere fino in fondo la nostra storia. C’è bisogno di fare ricerca storica su una vicenda in cui non è ancora scritta tutta la verità. Poter fruire della storia del nostro paese è un’iniziativa di grande spessore culturale».
In questo anniversario anche il rammarico di veder confermata «la prova che la giustizia italiana non riesce in tempi umani a dare soddisfazione ai diritti negati dei cittadini», come dice la presidente in merito alla sentenza del tribunale civile di Palermo dello scorso settembre in cui, dopo aver ribadito le conclusioni del collega Priore, il giudice Paola Proto Pisani ha condannato il Ministero dei Trasporti per non aver protetto i cittadini italiani e il Ministero della Difesa per aver impedito di conoscere la verità. «Una sentenza molto importante – secondo Bonfietti -, che per la prima volta ha dichiarato risarcibili i parenti costituiti per il danno subito in merito alla negazione della verità. Siamo stati costretti a lottare per conquistarla, senza nemmeno poter elaborare il lutto, questo ci è stato riconosciuto come un danno. Il Ministero ha chiesto però la sospensione del risarcimento – aggiunge – e ora il secondo grado sarà nel 2015».
La giornata del trentaduesimo anniversario prevede l’incontro del sindaco di Bologna Virginio Merola e del neo primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando con i parenti delle vittime, nel pomeriggio ci sarà un approfondimento sul progetto dell’archivio nella sede della fondazione. In serata, come da alcuni anni, inizierà la rassegna Percorsi di verità e memoria nel giardino adiacente al Museo in cui giace il relitto del Dc9 nell’installazione creata dall’artista Christian Boltanski.
Il tema contaminato della memoria
«Non è usuale contaminare il tema della memoria, nelle iniziative culturali usiamo diversi linguaggi dell’arte per tenere vivo il ricordo intorno al Museo, per noi un simbolo della tragedia e della nostra battaglia – prosegue Bonfietti -. Davanti a quel luogo non possiamo che continuare a chiedere memoria e ai cittadini di essere con noi. L’attenzione che anche in questo anno chiediamo al governo è affinché si attivi per le rogatorie internazionali che gli inquirenti romani ormai da anni hanno rivolto a paesi amici e alleati. È necessario che venga data finalmente risposta, altrimenti è la dignità del nostro paese ad essere gravemente in crisi. È inaccettabile sapere che ci hanno abbattuto un aereo civile in tempo di pace e non conoscere i responsabili, gli autori di questa atroce tragedia. Quello che è potuto succedere è stato fatto da uomini dell’apparato dello Stato che hanno ritenuto che gli italiani non dovessero sapere cos’era accaduto quella sera nei nostri cieli. È solo nel ’99, diciannove anni dopo, che abbiamo saputo».
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