Aldrovandi, l’ira del ministro sugli agenti

Cancellieri: “Una vergogna quegli insulti,li punirò”. La madre della vittima:licenziateli   

Cancellieri: “Una vergogna quegli insulti,li punirò”. La madre della vittima:licenziateli   

ROMA — «Frasi vergognose, provvedimenti immediati». Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha disposto un secondo procedimento disciplinare contro Paolo Forlani, uno dei quattro agenti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi: per gli insulti alla madre della vittima pubblicati sulla pagina Facebook di Prima Difesa, account di un’associazione a tutela di esponenti delle forze dell’ordine. L’iniziativa punta a «sanzionare l’autore del gravissimo gesto ». Punizione in arrivo.
«Bene – commenta Patrizia Moretti, mamma di Federico ma ora aspettiamo il licenziamento dell’agente, che ci era stato annunciato dal capo della polizia Manganelli». L’estate scorsa a Ferrara la famiglia del giovane, morto dopo un “controllo” nel settembre 2005, aveva ottenuto le scuse ufficiali e una promessa, se la condanna fosse diventata definitiva: la rimozione dei colpevoli. Giovedì scorso la Cassazione ha confermato tre anni e sei mesi, di cui tre coperti da indulto, per omicidio colposo contro Forlani, Enzo Pontani, Luca Pollastri, Monica Segatto. Ma gli agenti subito trasferiti sono ancora al lavoro. Nonostante il procedimento disciplinare in corso. Per l’omicidio di Federico infatti era già stata istituita una commissione che sta conducendo il “processo”. Ma la sentenza definitiva ha acceso le proteste di qualche fanatico, con insulti su Facebook contro mamma Aldrovandi. È intervenuto anche Paolo Forlani: «Falsa e ipocrita. Avete visto che faccia di c… Spero non si goda i soldi (2 milioni di euro, ndr) avuti ingiustamente dallo Stato». Patrizia Moretti ha presentato denuncia per diffamazione e minacce. Indaga la procura di Ferrara. E adesso per ordine del ministro – pure il Viminale. Forlani rischia dalla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio al licenziamento.
Gli insulti sono spariti dalla pagina di Prima Difesa, a cui si era ritrovata iscritta anche Valentina Vezzali, portabandiera dell’Italia alle Olimpiadi, che si dissocia «indignata ». Solidarietà da Ilaria Cucchi, sorella di un’altra vittima, Stefano. «Patrizia – dice – ha visto calpestata la vita di suo figlio, oggi dopo tanto dolore vede calpestata la sua memoria». Il segretario del Prc, Paolo Ferrero, si augura che non finisca «come per il G8: tutti condannati e promossi ».

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