La California vieta il vanto francese “Le oche soffrono”

Dal primo luglio, nello Stato americano, la prelibatezza d’Oltralpe sarà  fuorilegge Una vittoria degli animalisti che da sempre denunciano l’iper nutrizione dei pennuti Foiegras

Dal primo luglio, nello Stato americano, la prelibatezza d’Oltralpe sarà  fuorilegge Una vittoria degli animalisti che da sempre denunciano l’iper nutrizione dei pennuti Foiegras

NEW YORK.  Adieu foie gras. Dal primo luglio ogni commercio o consumo del fegato più prelibato del mondo verrà punito, in California, con una multa salata come quella delicatezza non dovrebbe risultare mai: 1000 maledettissimi dollari.
Nello stato più salutista d’America hanno vinto ancora una volta gli animalisti. Quella prelibatezza che a Parigi una legge protegge come “patrimonio culturale e gastronomico di Fancia” da questa parte del mondo viene invece bandita. La tecnica del “gavage”, cioè l’ingrasso forzato del fegato di anatre
e oche via tubo, è considerata “crudeltà”: per la rabbia e l’indignazione degli chef più applauditi della Terra.
Da Hollywood in giù la disperazione s’affaccia nel piatto. E come se non bastasse i militanti dell’Animal Protection and Rescue Leage si mettono a guastare la festa anche ai pochi carbonari che celebrano l’addio. C’è voluta la polizia, l’altra sera, per riportare l’ordine al 77 di Maiden Lane, San Francisco, dove i discepoli del fegato ingrassato s’erano radunati per un’ultima cena al LesCongierges. Per non parlare delle sette portate del “Foie For All” menu firmato dal
celebrity chef Josiah Citrin a Santa Monica: 185 dollari a persona champagne escluso – ca va sans dire.
Così muore una delle ricette più antiche e controverse della storia. Dalle prime testimonianze tra gli antichi egizi, 2500 anni fa, alle follie di Eliogabalo, l’imperatore che di quel fegato ingozzò i suoi cani, il foie gras ha un vicenda così lunga e travagliata che più di una volta è andata in cortocircuito. Per esempio: indovinate chi issò il primo bando per crudeltà? La Germania nazista. Mentre, oggi, anche Israele è tra gli stati che sbandierano il no: malgrado furono proprio gli ebrei a salvare quel particolarissimo grasso dal dimenticatoio in cui era caduto nel Medioevo. Intendiamoci: il divieto d’ingrassamento forzato oggi funziona in tante parti d’Europa,
Italia compresa. Ma in nessun paese, come in California, il bando attiene al consumo. Ipocriti noi o talebani loro?
La faccenda è così intricata che divide anche gli chef. Il grande Wolfgang Puck oggi dice di condividere il bando. Ma il rivale Anthony Bourdin lo accusa di far buon viso a cattivo gioco: e un paio d’inchieste hanno svelato la presenza del foie gras nei suoi ristoranti del resto del mondo. Proprio Bourdin è invece un suo difensore da tempi non sospetti. Fu il primo a organizzare la resistenza quando già Chicago, nel 2004, propose il bando: poi abolito, due anni dopo, a furor di popolo. Succederà lo stesso adesso in California?
“Difficile” spiega a Repubblica Mark Caro, autore de “Le guerre del Foie Gras”: “A Chicago bastò una seduta del comune.
Lì si dovrebbe ripassare dal senato, poi dall’assemblea generale, poi dal nuovo governatore…”. La vittoria rischia anzi di rinvigorire gli oppositori di tutt’America: “Che finora erano sempre stati sconfitti: dal New Jersey alle Hawaii passando per il Maryland”. E pensare che la stessa American Veterinary Association ha concluso che l’intubazione non può definirsi “crudeltà”. E che, dai polli ai maiali, tanti altri animali d’allevamento – sostiene perfino un editoriale sul
New York Times se la passano decisamente molto peggio: perché allora cominciare proprio da qui? Forse ha ragione chi insinua che per gli animalisti il fegato d’oca è – come menu insegna – solo l’antipasto. Adieu foie gras: e arrivederci al prossimo bando.

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