GINO SCICHITANO ADDIOGRANDE E SPIRITOSO COMPAGNO

C’è un nucleo di compagni che hanno vissuto tutta la storia de il manifesto e del Pdup (che pure si è sciolto 27 anni fa) con cui non ci si è mai persi di vista. Di più: con cui è rimasto un legame di amicizia strettissimo, fondato su un comune sentire, sicché, anche senza parlarsi, si sa che si daranno gli stessi giudizi politici.

C’è un nucleo di compagni che hanno vissuto tutta la storia de il manifesto e del Pdup (che pure si è sciolto 27 anni fa) con cui non ci si è mai persi di vista. Di più: con cui è rimasto un legame di amicizia strettissimo, fondato su un comune sentire, sicché, anche senza parlarsi, si sa che si daranno gli stessi giudizi politici.
A questo nucleo apparteneva Gino Scichitano, che è mancato sabato dopo una lunghissima, atroce malattia che aveva affrontato con estremo coraggio, anche perché aiutato a vivere grazie all’impegno, al carattere straordinario della sua compagna,Carla Ronga. Il 2 giugno, quando in una cinquantina venuti da tutta Italia ci siamo incontrati per discutere assieme come fare un libro che raccolga gli scritti di Lucio Magri, Gino era voluto venire, almeno per qualche ora, sebbene stesse malissimo.
Gino Scichitano era un calabrese ionico cresciuto a Torino dove suo padre, con sette figli, era approdato all’epoca in cui in città c’erano i cartelli sui portoni che dicevano: «Non si affitta ai meridionali». Arrivò al manifesto fra i primi, attraverso l’Associazione studenti serali, e fu compagno di lotte di quel centro torinese che aggregò i più significativi operai della gloriosa stagione metalmeccanica dei ’70. Poi, fra ’79 e ’80, alcuni vennero a Roma,Loris Campetti al giornale, Pierluigi Pugliaro all’organizzazione del partito che, quando arrivò il terremoto dell’Irpinia e il Pdup svolse un gran lavoro con volontari e popolazione, chiamò Gino a dare una mano. E lui restò poi sempre nell’apparato del Pdup,dall’85 in quello del Pci (dove lavorava assieme a Michelangelo Notarianni), infine animatore e amministratore di Aprile (un riscatto per la categoria!) .
Ciao Gino, grande, ironico, spiritoso compagno.
Lo ricorderemo stamattina nella sala dell’Università teologica valdese, via Pietro Cossa a Roma. Saremo insieme a Carla e ai suoi due figli, Marco e Luca.

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