Valsusa, lanci di pietre contro la polizia gli studenti No Tav riaccendono lo scontro

TORINO — Si è nuovamente riaccesa la protesta contro la Torino- Lione in Valle di Susa. Lo striscione che da tempo incornicia qualunque iniziativa è sempre lo stesso «Noi padroni a casa nostra, Tav fora dàle bale». Ed è dietro quella scritta che sabato, intorno alle dieci di sera, alcune decine di attivisti contro l’alta velocità  si sono staccati dalle tende del Campeggio No Tav che si è insediato venerdì a Chiomonte (dove era appena terminata un’assemblea popolare) e si sono avvicinati al cantiere del tunnel geognostico.

TORINO — Si è nuovamente riaccesa la protesta contro la Torino- Lione in Valle di Susa. Lo striscione che da tempo incornicia qualunque iniziativa è sempre lo stesso «Noi padroni a casa nostra, Tav fora dàle bale». Ed è dietro quella scritta che sabato, intorno alle dieci di sera, alcune decine di attivisti contro l’alta velocità  si sono staccati dalle tende del Campeggio No Tav che si è insediato venerdì a Chiomonte (dove era appena terminata un’assemblea popolare) e si sono avvicinati al cantiere del tunnel geognostico. Lì hanno iniziato a rumoreggiare con la «battitura»: dare colpi con pietre e bastoni contro le reti, i cancelli o contro qualunque cosa faccia baccano. Poi, secondo quanto riferito dalla questura, un gruppetto di una ventina di persone a volto coperto si è sfilato dal resto dei manifestanti, ha raggiunto una zona nascosta da arbusti e da quella posizione ha iniziato a bersagliare gli agenti che presidiano perennemente l’area. Sassi, biglie, bulloni, lanciati a mano o con le fionde. Le forze dell’ordine non hanno reagito e la situazione è rientrata alla normalità dopo un’ora. E nemmeno risulta che ci siano dei feriti.
Si tratta di una ricostruzione che tuttavia viene negata dagli attivisti No Tav. Ammettono che c’è stata la «battitura» delle reti — appuntamento che, annunciano, si ripeterà ogni sera per tutta la durata del campeggio estivo organizzato dal collettivo studentesco — e rivendicano l’uso di petardi, gavettoni d’acqua e fuochi artificiali, ma non la sassaiola.
In ogni caso il nuovo vigore della protesta ha destato preoccupazione, sia tra politici che tra le forze di polizia, che da più parti hanno chiesto lo sgombero dell’accampamento. Non tanto e non solo per l’episodio in sé, ma perché coincide con l’inizio della stagione estiva, che l’anno scorso è stata costellata di manifestazioni violente con centinaia di feriti, e l’avvicinarsi del processo per 46 persone indagate proprio per gli scontri di un anno fa.
Non solo: l’attenzione delle forze dell’ordine oggi sarà altissima anche a Torino, dove i vertici degli enti locali e il presidente dell’Osservatorio tecnico, Mario Virano, presenteranno ai sindaci coinvolti dalla Torino-Lione il dossier delle compensazioni, che complessivamente saranno di 140 milioni. Sul piatto ci sono i progetti da finanziare con la prima tranche di 10 milioni che arriverà entro fine anno: nuove tecnologie, energie rinnovabili, sicurezza degli edifici, protezione idrogeologica,
trasporti.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password