I neonazisti di Xrisi Avghi a caccia elettorale d’immigrati

Grecia. Razzismo/ LA DENUNCIA DI HUMAN RIGHTS WATCH
I nuovi sondaggi: cala la percentuale del consenso per l’estrema destra di «Alba dorata»

Grecia. Razzismo/ LA DENUNCIA DI HUMAN RIGHTS WATCH
I nuovi sondaggi: cala la percentuale del consenso per l’estrema destra di «Alba dorata» ATENE. Picchiatore e razzista non si nasce ma si diventa. Anche con l’esempio del padre, come succede con la figlia del capo dei neonazisti greci. I delinquenti e i picchiatori di Xrisi Avghi sono da settimane nervosi e diventano più pericolosi. Hanno bisogno di dimostrare che esistono ancora. Che la loro organizzazione criminale resiste alle pressioni del bipolarismo tra i conservatori e Syriza. I sondaggi dimostrano la caduta dei consensi a Xrisi Avghi di fronte alla paura dei conservatori per una probabile vittoria delle sinistre alle elezioni del 17 giugno.
Dopo l’attacco contro gli immigrati della ex fabbrica di Piraiki Patraiki a Patrasso in Peloponneso Xrisi Avghi ha concentrato le sue poche bande alla caccia degli immigrati ad Atene. Nella settimana scorsa hanno attaccato in quattro occasioni degli immigrati, perlomeno secondo i fatti arrivati a conoscenza dei media o le associazioni antirazziste.
Gli atti di teppismo si sono moltiplicati nei quartieri popolari di Atene con una presenza fortissima degli immigrati, ha denunciato in questi giorni Human Rights Watch. È facile tra l’altro quando i neonazi sanno che la notte quasi gli unici a girare per le strade sono gli immigrati. Il momento delle elezioni si avvicina e i neonazi hanno moltissima fretta. Ora si muovono con motorini e moto come un branco di animali selvaggi. Preferiscono i musulmani. Picchiano in fretta il primo pakistano, indiano, afgano. Spariscono nella notte per trovare un altra vittima.
Il teppismo di Xrisi Avghi è «egualitario». Deputati e dirigenti partecipano ai raid. Perfino la figlia del loro leader Nikos Mixaloliakos è protagonista della caccia all’immigrato. Stavolta non sono le solite associazioni di volontari e organizzazioni della sinistra sociale a denunciare i teppismo criminale di Xrisi Avghi ma gli stessi comunicati della polizia di Atene. Quella che li protegge ma non può a volte sottrarli dalla triste notorietà.
Ourania Mixaloliakou, la figlia del leader della banda, due dei suoi deputati, Ilias Panagiotaros e Giannis Bouldis, e altri tre neonazi si erano fermati dalla polizia di Atene venerdì poco prima di mezzanotte dopo aver attaccato un immigrato che lavorava in un bar in via Pireos, il grande viale che parte da piazza Omonoia per finire al porto di Pireo. La banda aveva cominciato il suo giro con le moto da Kipseli, un altro quartiere popolare a pochi chilometri di distanza. Sembra che i poliziotti abbiano strappato letteralmente l’immigrato dalle mani dei neonazi di Ourania e compari. Poi il resto della banda ha continuato nel suo «lavoro» e ha attaccato altri due immigrati. Però la polizia non ha fatto scattare gli arresti e ha rilasciato Ourania e gli altri fermati senza accuse, perché… non c’erano prove! Ieri Mixaloliakos ha denunciato che lo stato e la polizia ostacolano la campagna elettorale della sua banda, mentre nei quartieri conflittuali di Atene si moltiplicano anche le forme di resistenza contro i neonazi e il razzismo. Sabato più di mille persone, con una forte presenza di immigrati, hanno fatto una marcia nel centro del quartiere popolare di Kallithea, denunciando la presenza di Xrisi Avghi nel quartiere e nelle sue scuole e la tattica compiacente della polizia.
I sondaggi dicono che molta gente che aveva votato Xrisi Avghi, dopo aver scoperto il vero volto della formazione, torna a preferire Nuova Democrazia o il Laos. I neonazi sentono il pericolo e cercano di fare notizia e di guadagnare qualche consenso ancora più a destra con i raid contro gli immigrati.

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