Blitz della polizia a Milano sgomberata la Torre occupata

Pisapia offre un altro spazio a giovani e artisti. Il palazzo di Ligresti (31 piani) risulta abbandonato da anni

Pisapia offre un altro spazio a giovani e artisti. Il palazzo di Ligresti (31 piani) risulta abbandonato da anni

MILANO – È durata dieci giorni l´occupazione della Torre Galfa, un grattacielo a due passi dalla Stazione centrale abbandonato da anni: ieri mattina presto polizia e carabinieri hanno sgomberato i ragazzi di Macao, un laboratorio collettivo di artisti – come si erano definiti – che il 5 maggio avevano fatto il loro ingresso nel palazzone della Fondiaria Sai, uno dei simboli del degrado milanese. Messi alla porta senza incidenti, anche perché se lo aspettavano, i ragazzi si sono accampati in strada, sotto la torre, chiamando a raccolta sempre più gente – tra i primi ad arrivare, il premio Nobel Dario Fo, sostenitore da subito del collettivo – decisi a resistere nonostante per nove di loro sia scattata la denuncia per occupazione abusiva.
È tutto da vedere, a questo punto, se i ragazzi accetteranno la proposta del sindaco Giuliano Pisapia, che ieri pomeriggio è andato lì a portarla di persona: trasferirsi entro poche settimane, con altre associazioni, nell´ex area industriale dell´Ansaldo (di proprietà del Comune) che diventerebbe così una Officina per la creatività e l´innovazione. «Voi siete una ricchezza per la città», ha detto Pisapia in via Galvani, aggiungendo di voler aprire un dialogo con i proprietari di spazi privati abbandonati come quel grattacielo (comprata da Ligresti nel 2006, ma vuota da metà degli anni Novanta), per metterli a disposizione di realtà come Macao almeno fin quando restano vuoti. A questo ha applaudito il popolo di Macao, per il resto non del tutto convinto dalle promesse del sindaco e della giunta, rimproverata di aver avuto «poco coraggio». È un tentativo, quello di Pisapia, di uscire dall´angolo in cui il Comune è finito in questi dieci giorni di polemiche, tra le richieste di sostegno degli occupanti e delle decine di personalità della cultura che si sono mosse per Macao e le proteste del centrodestra, dal governatore Formigoni in giù (con qualche perplessità anche nella maggioranza) per la mancanza di una presa di posizione dura dell´amministrazione contro una occupazione abusiva. «È uno spazio privato, altre istituzioni devono decidere», aveva detto lunedì il sindaco, salvo poi ieri mattina, a intervento appena fatto e prima di riunire la giunta per decidere il da farsi, dettare: «Gli sgomberi non danno soluzioni, ma pongono altri problemi».

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