Milano. Polizia e carabinieri sono entrati questa mattina nella Torre Galfa, il grattacielo di 31 piani lasciato in stato di abbandono da sei anni. Lo spazio era stato occupato da collettivi di artisti e associazioni che vevano preso il nome Macao ed è diventato in pochi giorni un punto di ritrovo e di partecipazione per la città . Secondo le notizie riportate da Radio Popolare gli agenti avrebbero identificatoo una ventina di persone all’interno della torre.
Milano. Polizia e carabinieri sono entrati questa mattina nella Torre Galfa, il grattacielo di 31 piani lasciato in stato di abbandono da sei anni. Lo spazio era stato occupato da collettivi di artisti e associazioni che vevano preso il nome Macao ed è diventato in pochi giorni un punto di ritrovo e di partecipazione per la città . Secondo le notizie riportate da Radio Popolare gli agenti avrebbero identificatoo una ventina di persone all’interno della torre.
Dentro la struttura rimangono ancora delle persone. L’entrata è sbarrata da un cordone di polizia e carabinieri, i vigili urbani controllano solo il traffico che viene deviato all’altezza del grattacielo. Una prima assemblea, che si è svolta nella piazzola della pompa di benzina di fronte al grattacielo, ha deciso un presidio permanente, almeno finok a quando tutti i materiali contenuti all’interno della struttura e utilizzati dai collettivi saranno recuperati. Poi, forse, i manifestanti potrebbero spostarsi e non si esclude che vi possa essere una manivfestazione davanti a Palazzo Marino.
Un ragazzo, barba e sigaretta in bocca, occhiali e occhi rossi, ha raccontato che già dalle prime ore dell’alba polizia e agenti in borghese giravano intorno alla torre, fino allo sgombero avvenuto verso le 7.20 di questa mattina. La proprietà dello stabile è del gruppo Ligresti, le prime notizie parlano di forti pressioni arrivate da Roma per arrivare allo sgombero in tempi brevi. Sul posto Emanuele Patti dell’Arci, consiglieri comunali e di zona, ma nessun esponente della Giunta milanese. Secondo notizie non confermate il comune di Milano avrebbe cercato ieri di trovare uno spazio alternativo, in vista dello sgombero. Per ora non si hanno maggiori notizie. Fra i manifestanti il risentimento e la dura critica viene indirizzata verso il sindaco di Milano.
Nei giorni scorsi lo spazio era stato visitato e utilizzato da studenti, giovani, artisti e intellettuali, collettvivi di videomaker, fotografi con una dinamica di autogestione salutata con grande entusiasmo anche dai cittadini milanesi. Uno dei problemi rimaneva la gestione di spazi completamente abbandonati, con enormi problemi di sicurezza per le strutture fatiscenti. Ma Macao era diventato un punto di riferimento per quanti salutavano un nuovo impegno di partecipazione orizzontale.
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