L’ok del governo alla legge anti vivisezione

Schifani si schiera

«La sperimentazione sugli animali seppur per fini scientifici è un gesto intollerabile. Sono convinto possano esserci metodi alternativi per evitare questo scempio».

Schifani si schiera

«La sperimentazione sugli animali seppur per fini scientifici è un gesto intollerabile. Sono convinto possano esserci metodi alternativi per evitare questo scempio».

Renato Schifani, esprime con chiarezza la sua posizione nel dibattito sulla vivisezione, tema caldo dopo la liberazione dei beagle dal centro lombardo di Green Hill. Il presidente del Senato interviene dopo aver incontrato il presidente della Lav (Lega Antivivisezione), Gianluca Felicetti, e la neo presidente dell’Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali), Carla Rocchi, che gli hanno consegnato le centomila firme di cittadini che si oppongono ai test su cani, roditori e primati. La sua voce si fa sentire in un momento chiave per la legge che recepisce alcune direttive europee tra cui quella sulla tutela degli animali e, rispetto al testo base, introduce il divieto di far crescere cuccioli da vendere ai centri di ricerca e l’obbligo di anestesia sui topi. Il provvedimento, ora in Senato dopo l’approvazione della Camera, secondo l’ex ministro del Turismo Michela Brambilla, fondatrice della Federazione Italiana per i diritti di animali e ambiente, ha superato gli ultimi ostacoli. Favorevoli i pareri resi in Commissione Politiche Comunitarie dal ministro degli Affari Europei, Enzo Moavero Milanesi, e dal sottosegretario alla Salute Elio Cardinale. A coronamento di questa ulteriore spinta, le parole di Schifani che per Brambilla «suonano come un messaggio importante per tutti coloro che con arroganza e cinismo non sanno cogliere il valore del rispetto della vita di tutte le creature viventi». In una decina di giorni la legge potrebbe essere votata dalla Commissione e poi passare in aula. Ma c’è sempre il rischio di emendamenti che riporterebbero il testo alla versione originaria (dunque più tollerante con la vivisezione) e cancellerebbero le tutele. Ogni anno 900 mila animali quasi tutti roditori vengono usati nei laboratori, secondo la stima di Massimo Tettamanti, coordinatore del centro internazionale per lo sviluppo dei metodi alternativi. Per Rossana Boldi, presidente della Commissione, sarebbe tecnicamente sbagliato modificare il testo europeo con norme italiane: «Commetteremmo un’infrazione, ci sono dei vincoli imposti dall’Ue a tutti i Paesi. Eppoi non esageriamo. La maggior parte degli esperimenti oggi vengono effettuati in vitro, quelli sugli animali sono molto ridotti». Il sottosegretario Cardinale invece crede che si debba insistere con la via italiana alla sperimentazione, dunque confermare il voto della Camera: «È una legge equilibrata, di caratura civile specie per quanto riguarda l’obbligo di anestesia». Tra l’altro si impegna il governo a investire sui metodi alternativi malgrado la contrarietà di chi come il farmacologo Silvio Garattini è convinto dell’insostituibilità degli animali.

 

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