Occupy VERSO IL 1 MAGGIO

Il «mayday» negli Stati uniti è tradizionalmente giorno di saldi e shopping, ma quest’anno il movimento delle tende ha chiamato in piazza lavoratori e precari per lo sciopero generale, sfidando il veto dei sindacati e gli arresti della polizia

Il «mayday» negli Stati uniti è tradizionalmente giorno di saldi e shopping, ma quest’anno il movimento delle tende ha chiamato in piazza lavoratori e precari per lo sciopero generale, sfidando il veto dei sindacati e gli arresti della polizia NEW YORK. Nonostante la preoccupazione il movimento di Occupy Wall Street ha superato l’inverno, gode di buona salute e non ha deposto le armi, bensì sta vivendo la sua american spring, la primavera americana.
I mesi invernali, dopo la serie di sgomberi coordinati all’unisono nelle piazze principali (da New York a Boston, da Washington a Oakland), sono stati caratterizzati dallo sforzo per la costruzione di un movimento nazionale compatto e coeso in vista dell’organizzazione dello sciopero generale del primo maggio, con l’intento di consolidarsi, alla fine, in un movimento transnazionale, globale.
In marcia, in bus
Prima c’è stato Occupy the Highway, una camminata di tre settimane partita da Zuccotti Park e arrivata a Washington, durante la quale i militanti venivano ospitati nelle varie occupazioni delle città che incontravano nel loro percorso. E più la marcia proseguiva più persone si univano al gruppo. Un mese dopo è stata la volta di Occupy Wall Street Bus Tour, settimane di viaggio questa volta in autobus per portare i seminari di organizzazione e formazione in giro per il Paese. Un lavoro capillare e costante per opporsi alla macchina repressiva che non accenna ad allentare le maglie. Ormai durante le manifestazioni di Occupy è sufficiente lanciare un mic check (l’ormai famoso microfono umano che permette di amplificare le voci in assenza di megafoni) per far scattare i primi arresti.
Coprifuoco a Union square
Il 17 marzo scorso, per festeggiare i sei mesi di Occupy, Zuccotti park è stato brevemente rioccupato. Anche in questo caso la polizia non ha usato la dialettica per convincere il movimento ad andarsene: ci sono stati più di 70 arresti, molti dei quali violenti, una ragazza è finita all’ospedale con le costole rotte e ai medici volontari è stato impedito di prestare soccorso. Il risultato è stata un’altra occupazione avvenuta la sera stessa a Union square, storica piazza delle proteste newyorchesi sin dalla fine dell’800. Union square a differenza di Zuccotti park, non è privata ma municipale: è uno degli snodi principali della metropolitana, ci si tiene il mercato bio e chilometro zero più grande e famoso di Manhattan, notte e giorno è sempre stata piena di gente, dai ragazzini in skeatboard ai senza casa, dai giocatori di scacchi ai distributori di abbracci gratis. Anche ad Union square l’atteggiamento del sindaco (e quindi dell’esercito di polizia che governa) non è cambiato. Pochi giorni dopo l’occupazione, per la prima volta nella storia di questa città, è stato istituito il coprifuoco a mezzanotte e così ormai all’ora di cenerentola la piazza si riempie di polizia che sgombera e transenna il parco mentre gli occupanti si spostano un paio di metri più in là, sull’ampio marciapiede del lato sud dove si accampano fino alle 5 del mattino, ora in cui la polizia toglie le transenne e se ne va ed Occupy si risposta armi e bagagli due metri all’interno. Tutte le sere, che piova (ed è successo spesso negli ultimi giorni) o che ci siano 20 gradi.
Per sottolineare l’assurdità della situazione è nato il burlesque della transenna, il teatro situazionista dello sgombero, che attira pubblico nelle serate senza pioggia. La prima sera sono state costruite barricate di cartone che la polizia è stata costretta a togliere per mettere quelle istituzionali, poi sono stati sistemati dei posti a sedere dove la gente si accomodava per vedere il film dei poliziotti che presidiano tutta la notte un parco vuoto. Poi sono arrivati quelli della critical mass vestiti da poliziotti a bordo di biciclette mascherate da motociclette della polizia. Gli spettacoli cominciano poco prima che le forze dell’ordine proclamino il coprifuoco e vengono preceduti da un annuncio in cui Occupy spiega che a New York è stata segnalata la presenza di una banda di teppisti vestiti di blu, che terrorizza e picchia cittadini innocenti. La Nypd (New York Police Department) non sembra avere la sensibilità necessaria per apprezzare e resta impassibile fino alle 5 del mattino. Qualcuno a volte sorride, qualcuno vorrebbe evidentemente stare altrove ma di fatto non si è ancora vista l’auspicata defezione che invece ha visto arrivare all’interno di Occupy wall street veterani di guerra e militari. Almeno non ancora.
Il venerdì di Wall street
All’occupazione di Union square si è aggiunta quella della piazza della borsa, lo stock exchange, dove da una settimana Occupy dorme sul marciapiede evitando gli arresti in quanto per legge a New York è consentito dormire su i marciapiedi a patto di non montare tende o costruzioni anche mobili.
Il venerdì verso le 16 la piazza si riempie di persone che festeggiano la fine delle transazioni e l’atmosfera diventa più tesa perché la Nypd può tollerare un centinaio di accampati 24 ore al giorno ma non centinaia di militati e simpatizzanti che monopolizzano la piazza al grido di «Anticapitalista!». Così il venerdì pomeriggio sorgono ovunque posti di blocco ogni pochi metri intorno ai quali si svolgono contrattazioni sul dove si vuole andare e perché e si discute con il poliziotto di turno se sia o meno necessario raggiungere piazza della borsa.
Zuccotti park, invece, è diventata la palestra di allenamento di questa nuova forma di democrazia e azione politica, ci si svolgono seminari e lo spring training, l’allenamento di primavera che insegna come comportarsi durante le manifestazioni pacifiche. Si impara a costruire un muro umano, a far rimbalzare una notizia, dove mettersi durante gli scontri e come evitarli, come comportarsi in caso di arresto (gridare il proprio nome contando sul fatto che le persone intorno ne prenderanno nota per informare l’ufficio legale di Ows), come riconoscere i momenti precedenti agli arresti e distinguerli da generiche intimidazioni e via così.
La lezione degli Yes Man
Il movimento nonostante abbia perso di visibilità durante l’inverno, non ha perso di consenso, grazie anche a quest uso continuo dell’ironia e dello sberleffo all’autorità che ormai li contraddistingue. La lezione situazionista è passata attraverso il filtro degli Yes Man (che più di una volta a Zuccotti park hanno dato dimostrazioni pubbliche di contro informazione) e si è consolidata in un linguaggio di protesta originale. Occupy è un movimento colto che ha portato in piazza tutta una generazione di neolaureati e già sconfitti in grado di analizzare le macro cause del loro personale problema di sopravvivenza. È un movimento che non accenna a finire in quanto il problema non accenna a sparire; fino a quando i problemi sociali rimarranno, Occupy continuerà a esistere. Questa semplice concatenazione di eventi sembra essere molto difficile da capire per i sindaci delle città americane che si stanno comportando come un sol uomo, impedendo al dissenso di far sentire la propria voce serenamente. Gli occupanti sono consapevoli di questo gioco: «Se la polizia ci reprime gioca al nostro gioco, la loro repressione è la nostra campagna pubblicitaria», ha detto Justin, uno degli occupanti di Union square guardando la polizia arrivare in forze come ogni sera.
Appuntamento Mayday
Il prossimo appuntamento sarà il primo maggio, la mayday, che non viene celebrata in America in quanto il labor day cade all’inizio di settembre, è tradizionalmente un giorno di shopping con saldi imbattibili per la fine delle vacanze. Quest anno invece ci sarà uno sciopero generale e manifestazioni in tutte le città americane con l’intento di mostrare che questo non è che l’inizio.

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