Scontro sulle celebrazioni del 25 aprile Napolitano media tra partigiani e centrodestra

Il Quirinale invita i vertici dell’Anpi, il sindaco Alemanno e il governatore Polverini: serve una pacificazione     

Il Quirinale invita i vertici dell’Anpi, il sindaco Alemanno e il governatore Polverini: serve una pacificazione     

ROMA – Una polemica sul 25 aprile che è finita sul tavolo di Napolitano. Con il presidente della Repubblica che ha deciso, oggi pomeriggio nella tradizionale cerimonia al Colle, di chiamare tutti i protagonisti dello scontro sugli inviti alle manifestazioni. Un´occasione, propiziata dunque dal capo dello Stato, per incontrarsi, parlarsi e provare a chiudere il caso. Ci saranno, al Quirinale, i vertici dell´Anpi che hanno escluso dalle loro manifestazioni per celebrare la Liberazione Alemanno e la Polverini. «Quest´anno – ha spiegato il capo dell´Anpi romana, Polcaro – non abbiamo invitato i vertici istituzionali. Non serve, la Liberazione è di tutti i democratici e gli antifascisti». Atto contro i due esponenti della destra, il sindaco di Roma e la presidente della Regione? L´Associazione dei partigiani si difende, «non abbiamo invitato al corteo di piazza San Paolo nemmeno il presidente della Provincia, Zingaretti, che è del Pd».
Una posizione che non ha convinto i due illustri esclusi, con tutto il centrodestra schierato al loro fianco, e che saranno anche loro nel pomeriggio al Quirinale. Alemanno è «amareggiato per le nuove divisioni sul 25 aprile», la Polverini si è rivolta subito a Napolitano chiedendo un suo autorevole intervento perché «nessuno può avere l´esclusiva della Liberazione». In attesa di presentarsi al Quirinale, si dice «soddisfatta» del gesto del capo dello Stato di chiamare tutti a partecipare all´appuntamento. Ma col presidente della Regione Lazio polemizzano ancora i vendoliani di Sel, «pensi piuttosto alle offese alla memoria del partigiano Bentivegna nell´aula della sua regione, così come è accaduto anche in Campidoglio». Clima che resta teso dunque, dopo le contestazioni di alcuni neofascisti ad un partigiano in un liceo romano. Sui muri di Roma, ieri, sono comparsi manifesti inneggianti alla Repubblica di Salò, “scippando” un verso di una famosa canzone di Francesco Guccini (La Locomotiva): «Gli eroi son tutti giovani e belli». Scatenando la reazione del cantautore, «è troppo: quelli di Salò stavano con i nazisti». Contro l´Anpi, il capogruppo del Pdl Cicchitto, «a Roma così non ci sarà nessuna manifestazione unitaria». Critico anche il leader udc Casini, un «grande errore» dividere gli italiani sulla ricorrenza.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password