Roma, studenti neofascisti contro il partigiano

Contestato in un liceo: “Racconti favole”. Lui: “Brutto clima”. Interviene la polizia.  Tensione a incontro organizzato in vista del 25 aprile Alemanno: episodio inaccettabile  

Contestato in un liceo: “Racconti favole”. Lui: “Brutto clima”. Interviene la polizia.  Tensione a incontro organizzato in vista del 25 aprile Alemanno: episodio inaccettabile   ROMA – È di nuovo allarme neofascismo nelle scuole della capitale, a tre giorni dal 25 aprile, tra contestazioni a un ex partigiano e scritte con croci celtiche apparse sui muri di alcuni istituti. Protagonisti i militanti di Lotta studentesca (Ls), organizzazione giovanile legata a Forza Nuova, che con un blitz hanno interrotto l´assemblea del liceo Avogadro dedicata alla Liberazione, contestando il partigiano Mario Bottazzi, presidente di una sezione locale dell´Anpi. Mentre uno dei tre militanti di Ls prendeva il microfono per chiedere «il motivo dell´uccisione di alcuni cattolici, fra cui il seminarista 14enne Rolando Rivi» durante la Resistenza, altri due hanno srotolato uno striscione con la scritta “Papà Castoro, raccontaci una storia”, facendo il verso a un cartone animato, «perché la Resistenza viene narrata come una favoletta» scrive Ls in una nota.

Immediato l´intervento della preside e delle forze dell´ordine, allertate dall´Anpi «perché sulla pagina Facebook di Ls si annunciava l´intenzione di boicottare l´intervento e volevamo tutelare l´incolumità di Bottazzi e degli studenti» spiega la vicepresidente dell´Associazione partigiani di Roma, Elena Improta. Al contrario di quanto affermano gli studenti di Ls, «la polizia era presente fuori dall´istituto fin dalla mattina ed è intervenuta solo per riportare la calma, ma nessuno ha “alzato le mani” sui militanti» spiega la preside Stefania Senni. Che aggiunge: «Gli studenti di destra sostengono che non sia stato concesso un altro ospite per il contraddittorio, ma al consiglio d´istituto non è giunta alcuna richiesta».
Un episodio che Bottazzi stigmatizza, come sintomo dell´«atmosfera pesante che si respira in città». «Innanzitutto provo rabbia – spiega l´ex partigiano, che oggi ha 84 anni – Questi attivisti di estrema destra trovano sempre pretesti per negare la Resistenza, che è alla base della Costituzione italiana. Tirano fuori cose incredibili tentando di addolcire il regime fascista. Quello che Roma sta vivendo è un clima di intolleranza». «Detto questo però – prosegue Bottazzi – non mi sento di drammatizzare. Ho fiducia nel senso democratico e antifascista degli italiani. Inviterei però l´amministrazione comunale e il sindaco Alemanno a prendere maggiormente le distanze da queste squadracce, evitando di partecipare a cerimonie per targhe o monumenti».
Ferma la condanna del gesto da parte del mondo politico, a cominciare proprio dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che lo definisce «un atto inaccettabile per la mancanza di rispetto nei confronti di un combattente della Liberazione e perché ripropone schemi ideologici che negano i valori di quella lotta che ha ridato la libertà e la democrazia all´Italia». Sdegnata anche la reazione del governatore del Lazio Renata Polverini («Quanto accaduto al liceo Avogadro è intollerabile») e del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti («Un atto squallido»).
Per quanto riguarda, invece, le scritte neofasciste e le croci celtiche apparse sui muri dei licei romani Tasso e Righi, Lotta Studentesca si difende: «Non siamo stati noi».

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