1962. L’anno in cui nacque la musica

Esattamente tre decenni fa tutti credevano che con la crisi dei missili di Cuba sarebbe finito il mondo. In realtà  quel mondo finì, ma per un altro motivo. In quattro posti diversi alcuni ragazzi incidevano il loro primo disco. Si facevano chiamare Beatles, Rolling Stones, Beach Boys. E un certo Bob Dylan… Mentre Radio Mosca trasmette il messaggio di disgelo di Krusciov a Kennedy, a Liverpool Radio Clatteridge chiede a George Harrison: “Sei tu il leader?” Risponde McCartney: “No, il leader è John” Poi lo negherà  tutta la vita

Esattamente tre decenni fa tutti credevano che con la crisi dei missili di Cuba sarebbe finito il mondo. In realtà  quel mondo finì, ma per un altro motivo. In quattro posti diversi alcuni ragazzi incidevano il loro primo disco. Si facevano chiamare Beatles, Rolling Stones, Beach Boys. E un certo Bob Dylan… Mentre Radio Mosca trasmette il messaggio di disgelo di Krusciov a Kennedy, a Liverpool Radio Clatteridge chiede a George Harrison: “Sei tu il leader?” Risponde McCartney: “No, il leader è John” Poi lo negherà  tutta la vita
NEW YORK. A che ora è la fine del mondo? La mattina del 28 ottobre 1962 la Terra trema quando da Radio Mosca rimbomba la voce di Nikita Khrusciov. Ma l´uomo che aveva fatto sobbalzare le Nazioni Unite sbattendo in aula il suo scarpone stamane ha cambiato tono: «Il governo sovietico ha disposto un nuovo ordine per smantellare i missili». È il segnale che John Fitzgerald Kennedy aspettava. La trattativa supersegreta è riuscita: la crisi dei missili nucleari puntati da Cuba sugli Stati Uniti d´America è finita. L´apocalisse può attendere?
È il pomeriggio di quello stesso 28 ottobre e un altro clamorosissimo annuncio rimbomba da un´altra radio: ma neppure Marconi riuscirebbe a captare il segnale di quella piccola emittente a circuito chiuso, Radio Clatteridge, la stazione della comunità raccolta intorno all´ospedale del Wirral, la penisola circondata dal Mersey, il fiume di Liverpool. «È con grande piacere che stasera diamo il benvenuto a un gruppo che va e viene tra Germania e Mersey», sta dicendo il conduttore Monty Lister. E poi butta lì quel nome sconosciuto: «I Beatles!». Hanno registrato il primo disco – Love Me Do – il 5 ottobre e questa è la prima intervista della storia: ma a chi gliene importa nel giorno dell´apocalisse rimandata? Il conduttore chiede a George Harrison: «E tu che fai?». «Chitarra principale, un po´ di canto». «Ma il fatto che sei lead guitar vuol dire che sei il leader?». «No, no, lui è la chitarra solista», interviene Paul McCartney. Confessando quello che negherà per il resto della vita: «Il leader del gruppo di fatto è John». E questa sì che ancora oggi è una bomba.
A che ora è la fine del mondo? Qualche centinaio di chilometri più a sud, uno studente della London School of Economics è rimasto a poltrire sulla branda dell´appartamento nel cuore di Chelsea che divide con un vecchio compagno di scuola e un chitarrista disgraziato, scappato da scuola dopo aver messo incinta la fidanzata di quattordici anni. L´apocalisse può attendere: i tre ragazzi sono già morti di stanchezza. La sera precedente, 27 ottobre, hanno provato a buttare giù tre canzoni che presenteranno come “demo” alla Emi, rinchiusi nella cantina di una decadente palazzina vittoriana ad Highbury Fields che solo la fantasia di Curly Clayton, un chitarrista jazz improvvisato produttore, ha ribattezzato “Studios”. Mick Jagger, l´aspirante economista, Keith Richards, l´amico d´infanzia, e Brian Jones, il chitarrista scontroso, suonano insieme da aprile, ma già si trascinano tra liti e dispetti, come suggerisce il nome che hanno rubato a un blues di Muddy Waters, Rolling Stones, pietre che rotolano. Quella sera hanno mollato a Curly tre sterline – una per ogni canzone – e poi sono scappati all´Ealing Club, il locale nascosto sotto una ripida scalinata su Broadway che per il loro pubblico di ubriachi è più severa di un buttafuori: soprattutto ora che piove che Dio la manda.
A che ora è la fine del mondo? Sulle spiagge della California invece il sole splende come da previsioni e un ragazzo rossiccio e grassottello – non certo il fusto da surf d´ordinanza – scivola silenzioso nel salotto della casa al 3701 West, 119esima strada, Hawthorne. Il padre Murry, seduto in poltrona, non si accorge del figliolo che lo sorprende alle spalle per lasciargli scivolare un disco. Il signor Wilson sognava di diventare anche lui un cantante ma gli è andata maluccio. Così, fedele all´American Dream che si tramanda come un debito, ha rimesso le speranze nei figli. È stato Brian, il più grande, a obbligare i fratelli Dennis e Carl a seguirlo nei vocalizzi arditi, chiusi nella loro cameretta. Ma che bravi, ha pensato papà Murry, e ha ricominciato a sognare. Anche il giovane Brian ha incominciato a sognare. E a rubare. Quando i suoi sono partiti per una vacanza in Messico ha potuto finalmente assaltare la cassaforte e sperperare i risparmi di famiglia per affittare microfono, basso e amplificatore. Che putiferio, al ritorno: guerra atomica. Ma questo è successo l´anno prima. Oggi è il 29 ottobre 1962 e Surfin´ Safari, il disco che Brian gli ha fatto scivolare e ora papà Murry gira e rigira tra le mani, è il primo long playing firmato dai suoi ragazzi: i Beach Boys.
A che ora è la fine del mondo? C´è un signore, a New York, che l´orario l´ha fissato per davvero: alla mezzanotte di qualche sera prima, mercoledì 24 ottobre. Sì, doveva scoppiare l´inferno a teatro e l´inferno è scoppiato: proprio mentre Jack Kennedy spediva a Nikita il suo ultimatum e il capo di Stato maggiore dava allo Strategic Air Command l´ordine di passare a livello Defcon 2 per la prima volta nella storia. Defcon 2 è l´allarme rosso: dopo c´è solo il livello 1: “massima allerta, guerra nucleare imminente”. Ecco: l´apocalisse è imminente e gli unici che se ne fregano sono i Famous Flame? Figuriamoci: quel matto del loro capo ogni volta li multa per ogni piccolo errore. Uno stacco di tromba troppo alto: 5 dollari. Un rullo sbagliato: 10 dollari. Ma stanotte è peggio.
Nessuno vuole produrre il disco dal vivo che il capo sogna: dicono che i dischi dal vivo non vendono. I discografici la sanno sempre più lunga. Anche a quegli altri ragazzi di Liverpool avevano detto qualcosa del genere: «Chitarre, ancora chitarre: basta, è finita, non va più». Per questo i Beatles erano stati bocciati alla prima audizione il primo gennaio. Sì, sempre in quel 1962: l´anno in cui doveva finire il mondo e invece rinacque il rock. Naturalmente il capo dei Famous Flame non può ancora conoscere i Beatles. Ma in questa notte di ottobre è deciso a entrare nella storia mentre tra Washington e Mosca la Storia rischia di tornare all´anno zero. Il capo è deciso e lo farà: anche da solo, se i suoi produttori non vogliono. Sì, si produrrà da solo. E per questo ha terrorizzato i ragazzi. Altro che apocalisse: stanotte si va al risparmio, chi sgarra paga fino a cento dollari di multa. È uno stipendio dell´epoca. Ma stanotte non si sgarra. stanotte Harlem esplode di entusiasmo, stanotte nasce Live At The Apollo. È il primo “live” che finisce al top: e James Brown entra nel mito. Non è un disco, è Defcon 1: propulsione nucleare.
A che ora è la fine del mondo? Nella pensione “Arco Etrusco” di via della Gabbia, Perugia, dove s´è trasferita per studiare, una giovane studentessa americana di origine italiana riceve la posta che attendeva con ansia. È la mattina del 29 ottobre, all´indomani dell´apocalisse scampata, ma la lettera è stata scritta naturalmente qualche giorno prima. «Seduto al caffè Figaro tutta la notte, aspettando la fine del mondo – la prima notte in cui Kennedy parlò e le navi russe si stavano avvicinando a Cuba», scrive il ragazzo nello stile elittico e sinuoso che lei conosce bene. «Ma se il mondo dovesse davvero finire questa notte – tutto quello che vorrei è restare accanto a te – e sarebbe impossibile: perché sei così lontana…». La ragazza legge e rilegge trattenendo le lacrime. Poi ripone la lettera nel cassettino dello scrittoio mentre sui vetri della sua unica finestra batte la pioggia dura, l´Hard Rain che il suo ragazzo, Bob Dylan, canterà nella ballata concepita una notte di ottobre del 1962. Aspettando la fine del mondo.

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