Assalto al blindato, sette arresti tra i black bloc

 Roma: ultrà , anarchici e No Tav ai domiciliari per la guerriglia di ottobre. Il gip: tentato omicidio. Saccheggi e violenze al corteo degli indignati. La procura aveva chiesto il carcere 

 Roma: ultrà , anarchici e No Tav ai domiciliari per la guerriglia di ottobre. Il gip: tentato omicidio. Saccheggi e violenze al corteo degli indignati. La procura aveva chiesto il carcere 

ROMA – «Una preordinata volontà di creare disordini e porre in essere condotte violente che andavano oltre il legittimo diritto di manifestare». Con queste parole il gip di Roma, Riccardo Amoroso, ha disposto i domiciliari per sette persone (e l´obbligo di firma per sei) che parteciparono agli scontri di Roma del 15 ottobre scorso, durante il corteo degli Indignati. Scene di una guerriglia urbana che ha messo a ferro e fuoco la città. E sulla quale la procura di Roma si è mossa sin dall´inizio. Già venti i manifestanti finiti sotto indagine nei mesi scorsi (alcuni dei quali anche condannati), ieri una nuova tranche.
A coordinare le indagini che hanno portato la Digos e il Ros di Roma a una ventina di perquisizioni tra la capitale e le province di Padova, Macerata e Cosenza, sono stati il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo (che ha continuato il lavoro del collega Pietro Saviotti, scomparso a gennaio) e il sostituto Francesco Minisci. I magistrati, che ieri hanno presentato ricorso al Riesame contro la decisione del gip, avevano chiesto il carcere per tutti e 22 gli indagati con le accuse di devastazione, saccheggio e resistenza aggravata. Ma il giudice ha deciso diversamente. Da un lato non ha ravvisato le esigenze di custodia, mentre, per quanto riguarda l´episodio del blindato dato alla fiamme, è andato anche oltre le contestazioni dell´accusa, ipotizzando «il delitto di tentato omicidio» ai danni del carabiniere che lo guidava, Fabio Tartaglione.
Curricula e passati criminali diversi. Giovani e meno giovani. Studenti e lavoratori. Attivisti dei movimenti di estrema sinistra e ultrà. Anarchici e No Tav. Tra gli indagati ci sono “violenti di professione” e singoli che si sono fatti trascinare da quel delirio di violenza. Fotografia della rabbia di una, due, tre, generazioni. Per l´assalto incendiario al blindato dell´Arma in piazza San Giovanni in Laterano, sono finiti ai domiciliari 5 militanti della sinistra antagonista di Teramo: Davide Rosci, 30 anni, leader del movimento “Azione Antifascista Teramo” e ultras del Teramo Calcio e Mauro Gentile, 37 anni, pure lui legato allo stesso gruppo; Marco Moscardelli e Mirco Tomasetti, di 33 e 30, attivisti di estrema sinistra; e Cristian Quatraccioni, 32, della sinistra antagonista. Gente che, scrive il gip, «ha affrontato un non breve viaggio con la preordinata finalità di creare disordini e sabotare gli scopi di una manifestazione di rilievo internazionale, elemento, questo, indicativo di una determinazione criminosa, frutto di una decisione premeditata».
Misure cautelari anche per due ultras della Roma, Massimiliano Zossolo e Giacomo Spinelli, di 27 e 20 anni: anche loro erano in zona durante l´attacco al furgone. Obbligo di firma, invece, per due militanti del centro sociale romano “Acrobax”, colpevoli di aver assaltato un supermercato, e per David Bastioli, di Civitanova Marche, leader del centro sociale “Jolly Roger” e già coinvolto negli incidenti del 3 luglio in Val di Susa.

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