IL COMANDO dei vigili scioglie il Nucleo operativo (Nop) di cui faceva parte Alessandro Amigoni, il ghisa che lo scorso 13 febbraio ha ucciso a Parco Lambro il 28enne cileno Valentino Gomez Cortes. La decisione di azzerare il nucleo, annunciata dal Comune dopo l’omicidio, è stata presa dopo che venerdì scorso tre agenti sono stati accusati da un collega di avere maltrattato un clochard francese di 40 anni, fermato e portato in centrale per avere preso a calci una ragazza in corso Buenos Aires. Ieri il comandante Tullio Mastrangelo ha comunicato agli ufficiali della Zona 1 che il gruppo non esiste più: non ha più un ufficio, non potrà operare in borghese se non in casi eccezionali e dovrà contrastare l’abusivismo commerciale alle dipendenze del comando di zona.
IL COMANDO dei vigili scioglie il Nucleo operativo (Nop) di cui faceva parte Alessandro Amigoni, il ghisa che lo scorso 13 febbraio ha ucciso a Parco Lambro il 28enne cileno Valentino Gomez Cortes. La decisione di azzerare il nucleo, annunciata dal Comune dopo l’omicidio, è stata presa dopo che venerdì scorso tre agenti sono stati accusati da un collega di avere maltrattato un clochard francese di 40 anni, fermato e portato in centrale per avere preso a calci una ragazza in corso Buenos Aires. Ieri il comandante Tullio Mastrangelo ha comunicato agli ufficiali della Zona 1 che il gruppo non esiste più: non ha più un ufficio, non potrà operare in borghese se non in casi eccezionali e dovrà contrastare l’abusivismo commerciale alle dipendenze del comando di zona.
Il Nucleo nasce nel 2009 come evoluzione del gruppo “Duomo Centro”, fondato nel 2000: dodici agenti incaricati di contrastare il commercio abusivo nelle vicinanze della basilica. Negli anni il gruppo cresce, gli agenti diventano 67 agenti, molti giovani e inesperti, e a loro spetta tutto il lavoro “duro”: contrasto ai posteggiatori abusivi, alla micro-criminalità, agli affitti in nero ai clandestini. Fino a ieri il Nop, alle dipendenze del comando centrale, veniva inviato in tutta la città, anche per gli sgomberi di campi rom. E interveniva per sedare risse, come a febbraio, quando la pattuglia di Amigoni raggiunse parco Lambro, senza l’ok del comando, proprio per la segnalazione di un pestaggio.
I tre agenti accusati di avere maltrattato il clochard sono stati trasferiti e rischiano ulteriori punizioni. Il francese era stato fermato con l’accusa di avere dato un calcio a una ragazza (che non ha sporto querela). Arrivato in centrale in piazza Beccaria, è stato perquisito e – secondo il verbale dei vigili – aveva addosso 6mila euro in contanti, gioielli per altri 7mila, attrezzi da scasso e un coltello a serramanico. Al tentativo dei ghisa di sequestrargli soldi e gioielli, l’uomo avrebbe reagito in modo aggressivo. Qui le versioni divergono: secondo alcuni testimoni, i tre ghisa «lo avrebbero strattonato in modo energico», secondo un altro agente «sarebbero volati degli schiaffi». Il clochard, denunciato a piede libero per possesso di attrezzi da scasso e arma (il coltello), non ha sporto denuncia né presentato un certificato medico. Per Daniele Vincini, del sindacato Sulpm, «la chiusura del nucleo era nell’aria da dopo il caso Amigoni, ma smantellare tutto è sbagliato. Chiederemo un incontro al comandante. Lavorano sodo e i colleghi in Buenos Aires hanno fatto il loro dovere».
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