«Quelle scuole ebree…»

Ecco la lista nera dei neonazisti italiani. Sul forum di «Stormfront.org» l’elenco dettagliato delle sedi delle comunità  ebraiche ma anche degli istituti, movimenti giovanili, fast food, ristoranti e persino pensioni

 

Ecco la lista nera dei neonazisti italiani. Sul forum di «Stormfront.org» l’elenco dettagliato delle sedi delle comunità  ebraiche ma anche degli istituti, movimenti giovanili, fast food, ristoranti e persino pensioni

 


La stima di ebrei in Italia si aggira intorno ai 45000 individui. Oltre alle comunità, abbiamo negozi, scuole private, associazioni. Dove sono situate? Ecco una panoramica dei luoghi». Inizia così il post che «CaosNietzsche», utente che vanta 1.481 messaggi e che scrive dalla Campania, ha affidato alla sezione italiana del forum Stormfront.org, una delle piazze virtuali del nazionalismo bianco e del neonazismo più frequentate al mondo. Uno spazio web fondato negli Stati Uniti all’inizio degli anni 90 e considerato il forum di riferimento del leader del Ku Klux Klan Don Black («orgoglio bianco in tutto il mondo», recita il motto che campeggia nel banner attorno ad una croce celtica).
Dopo le blacklist di ebrei italiani del mondo della cultura, della politica, dell’informazione e della televisione, dopo la lista di magistrati, religiosi, avvocati, giornalisti e attivisti dei diritti umani che si occupano di immigrati, «Stormfront Italia» pubblica un nuovo elenco. Agghiacciante se riletto oggi dopo la strage di Tolosa e il sangue dei quattro morti che ha macchiato il selciato del collegio privato Ozar Hatora. «Lista delle Comunità Ebraiche in Italia, Negozi, Ristoranti, Scuole», si legge nel titolo del post scritto il 13 maggio del 2011: un lungo e dettagliato elenco di luoghi in tutta Italia (Roma, Milano, Trieste, Venezia, Torino, Firenze, Livorno, Napoli, Bologna, Pisa, Ancona, Modena, Ferrara, Padova, Casale Monferrato, Parma, Merano, Genova, Verona, Mantova e Vercelli) comprendenti sedi di comunità ebraiche, scuole di ogni ordine e grado, centri e movimenti giovanili, macellerie, ristoranti, fast food, pasticcerie e persino pensioni. Tutti, ovviamente, corredati di indirizzo, numero di telefono, indirizzi mail e nomi dei responsabili. «Luoghi chiosa CaosNietzsche che si possono ritrovare facilmente in Internet con una ricerca».
Un elenco che fa tremare i polsi e ricorda le liste di proscrizione. Un elenco che fa ancora più paura se si ricorda quanto successo a Firenze nel dicembre scorso, quando un estremista di destra e simpatizzante di CasaPound, Gianluca Casseri, sparò in strada e uccise due ambulanti senegalesi. «Si è sparato, è gravissimo. È dei nostri», commentava allora uno degli utenti di Stormfront Italia. «Non credo che sia quel Gianluca Casseri… Probabilmente è un omonimo. Ma se fosse lui: solidarietà!». «C’è scritto che è rimasto ucciso purtroppo aggiungeva un terzo utente si è sparato, forse aveva capito che era braccato è il prezzo che ha pagato un eroe, una situazione ormai figlia dell’esasperazione di chi ha creato questa società multietnica che è una bomba a orologeria pronta a esplodere, perché la storia insegna che tante etnie non possono coesistere insieme».
Emanuele Fiano, responsabile forum Sicurezza del Pd, in passato è stato spesso oggetto degli attacchi dei frequentatori Stormfront. Quando al telefono sente leggere la lista dei luoghi ebraici in Italia resta per un attimo in silenzio. «Fa paura», ripete più volte, incredulo. «Verificherò di persona le informazioni pubblicate dice È possibile che non contengano alcun reato, ma certo l’idea di voler segnalare la localizzazione delle istituzioni ebraiche italiane ha molto il sapore della preparazione ad una caccia. Interverrò di nuovo in Parlamento e rinnoverò la mia interrogazione perché si verifichi l’attività di quel forum».
Anche perché le attività di Stormfront sono già finite sul tavolo della magistratura che a dicembre aveva aperto una inchiesta per diffamazione e incitazione all’odio razziale quando era stata pubblicata la lista di coloro che aiutavano i migranti («li odiamo più dei negri», avevano scritto). «Sono fenomeni che vanno monitorati costantemente», aveva commentato il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. «È un brodo di coltura che non si riesce a isolare. Le forze dell’ordine hanno una attenzione molto alta, ma sono fenomeni che vanno monitorati costantemente». Per il ministro, infatti, occorre tenere alta la guardia perché «la storia ci insegna che queste manifestazioni appartengono all’uomo, ma non devono tornare mai più».

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