colpito a morte da un vigile urbano lo scorso 13 febbraio a Milano, è morto poiché gli hanno sparato alle spalle e da poca distanza. Secondo le perizie, il colpo sarebbe partito da un massimo di due metri e ottanta a un minimo di appena sessanta centimetri. ">

Sparatoria di Milano, le perizie che inchiodano il vigile

Marcelo Valentino Gomes Cortes, il 28enne cileno colpito a morte da un vigile urbano lo scorso 13 febbraio a Milano, è morto poiché gli hanno sparato alle spalle e da poca distanza. Secondo le perizie, il colpo sarebbe partito da un massimo di due metri e ottanta a un minimo di appena sessanta centimetri.

Marcelo Valentino Gomes Cortes, il 28enne cileno colpito a morte da un vigile urbano lo scorso 13 febbraio a Milano, è morto poiché gli hanno sparato alle spalle e da poca distanza. Secondo le perizie, il colpo sarebbe partito da un massimo di due metri e ottanta a un minimo di appena sessanta centimetri.

Nell’inchiesta contro il vigile urbano, Alessandro Amiconi, il pm milanese Roberto Pellicano ha ordinato un’analisi tecnica per stabilire con certezza la dinamica dei fatti di quel 13 aprile al Parco Lambro. A partire dall’analisi dei fori in entrata e uscite del proiettile, il consulente ha stimato queste brevi distanze, gettando ombre e sospetti sulla volontarietà del gesto.

Durante l’interrogatorio reso il giorno stesso dell’episodio, Amigoni aveva dichiarato di aver visto impugnare l’arma a uno dei due fuggitivi che stava inseguendo e di aver sparato da una distanza di almeno 15 metri. Versione che, evidentemente, stride con la perizia consegnata in procura nella giornata di ieri.

 

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password