L’allarme dei servizi: “In arrivo un’ondata di sbarchi”. Cinque immigrati morti sul gommone alla deriva. In arrivo altri quattro barconi Immigrati, un’altra strage in mare a Lampedusa 5 morti sul gommone. Solo ieri soccorsi in 300 nel Canale di Sicilia. Tensione con Malta. Task force sanitaria
L’allarme dei servizi: “In arrivo un’ondata di sbarchi”. Cinque immigrati morti sul gommone alla deriva. In arrivo altri quattro barconi Immigrati, un’altra strage in mare a Lampedusa 5 morti sul gommone. Solo ieri soccorsi in 300 nel Canale di Sicilia. Tensione con Malta. Task force sanitaria
LAMPEDUSA – A Lampedusa è di nuovo allarme rosso. Decine di imbarcazioni cariche di disperati sono partite nei giorni scorsi dalle coste libiche dirette verso l´isola siciliana. Quattro sono state avvistate e soccorse, con quasi trecento migranti, ma già si registra la prima strage di quest´anno, cinque cadaveri sono stati recuperati a bordo di un gommone alla deriva con una sessantina di extracomunitari, quasi tutti sub sahariani, soccorso ieri ad oltre 70 miglia da Lampedusa. Le bare sono state allineate sul molo Favaloro. Saranno sepolti sull´isola.
E intanto altri barconi sono segnalati in arrivo. Un peschereccio tunisino sarebbe stato sequestrato con un vero e proprio arrembaggio da una settantina di somali, eritrei ed altri in fuga dal Corno d´Africa. I “pirati-migranti”, secondo la radio tunisina Shems, si erano avvicinati al peschereccio con piccole barche e gommoni, impadronendosene per fare rotta verso Lampedusa. A raccontare l´accaduto alle autorità marittime tunisine, chiedendone l´intervento, è stato il comandante del peschereccio. Di lui e del suo equipaggio, al momento, non se ne conosce la sorte.
I mezzi navali ed aerei hanno registrato almeno quattro imbarcazioni ancora al largo, una ieri sera era bloccata a 40 miglia da Lampedusa dopo essere stata soccorsa da un peschereccio francese, ma con equipaggio tunisino, che fino a notte non sapeva che fare perché né le autorità maltesi né quelle italiane avevano deciso di chi fosse la competenza. C´è il sospetto che possa essere proprio lo scafo dell´arrembaggio degli inediti “profughi-pirati”.
E mentre tra Italia e Malta ancora una volta c´è tensione sulle competenze, nel Canale di Sicilia si continua a morire. Sul gommone col motore guasto, gli anelli di poppa sgonfi a rischio affondamento, oltre ai cinque cadaveri c´erano 52 superstiti. Uno in fin di vita trasportato subito in ospedale con l´elisoccorso. Gli altri 51, in serata, hanno raggiunto Lampedusa. Nel barcone della strage, di una decina di metri, c´erano anche una donna incinta e quattro naufraghi fortemente disidratati, con gravi ustioni per i raggi solari: anche loro sono stati trasferiti in elicottero all´Ospedale Civico di Palermo. Gli altri, tutti fortemente debilitati per la lunga permanenza in mare, sono stati curati a Lampedusa da una équipe di primo soccorso e ospitati in un residence di Cala Creta perché il centro di accoglienza, gravemente danneggiato da un incendio, dalla scorsa estate è chiuso.
Nei prossimi giorni, si prevede il loro trasferimento in altri centri siciliani, in provincia di Ragusa e di Agrigento, i richiedenti asilo andranno invece nel centro di assistenza di Mineo, vicino a Catania, dove si trovano già quasi duemila extracomunitari. Intanto il ministero della Sanità, prevedendo evidentemente l´aumento degli sbarchi nelle prossime settimane, sta allestendo una task force di medici e infermieri.
Oltre al gommone soccorso in acque libiche, ieri il rimorchiatore Asso 30 ha caricato a bordo 107 persone, tra cui donne e bambini, che erano su un gommone che stava affondando a circa 90 miglia da Lampedusa. Altri 114, su un gommone in panne a 60 miglia a sud est dell´isola, sono stati trasferiti su una motovedetta della Capitaneria di porto, dopo che Malta, avvertita dalle nostre autorità, non aveva dato risposte.
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