Vik. Intanto ci si prepara per l’anniversario

GAZA/IL PROCESSO PER VIK. L’allerta che da una settimana regna nella Striscia di Gaza per i raid aerei israeliani (26 morti palestinesi), è la causa del rinvio dell’udienza, prevista ieri, del processo ai rapitori di Vittorio Arrigoni, davanti alla corte militare di Gaza city. Le autorità  di Hamas hanno ordinato l’evacuazione di tutte le strutture militari e di sicurezza. La corte perciò è rimasta chiusa e il processo riprenderà  il 2 aprile. Sino ad oggi il dibattimento è stato minimo. Dei 4 imputati, 3 – Mahmud Salfiti, Khader Ijram e Tamer Hasasnah – sono in carcere e il quarto – Amu Abu Ghoula – è a piede libero e di lui non si sa più nulla.

GAZA/IL PROCESSO PER VIK. L’allerta che da una settimana regna nella Striscia di Gaza per i raid aerei israeliani (26 morti palestinesi), è la causa del rinvio dell’udienza, prevista ieri, del processo ai rapitori di Vittorio Arrigoni, davanti alla corte militare di Gaza city. Le autorità  di Hamas hanno ordinato l’evacuazione di tutte le strutture militari e di sicurezza. La corte perciò è rimasta chiusa e il processo riprenderà  il 2 aprile. Sino ad oggi il dibattimento è stato minimo. Dei 4 imputati, 3 – Mahmud Salfiti, Khader Ijram e Tamer Hasasnah – sono in carcere e il quarto – Amu Abu Ghoula – è a piede libero e di lui non si sa più nulla. Tutti facevano parte o fiancheggiavano una presunta cellula salafita guidata dal giordano Abdel Rahman Breizat e dal palestinese Bilal Omari, entrambi rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con la polizia di Hamas.
A Gaza circolano voci di una imminente accelerazione del processo. Si sussurra che si terranno altre 3 udienze e poi arriverà la sentenza entro maggio, con una condanna prevista di un massimo di 10 anni per 3 degli imputati. Decisamente più lieve rispetto alla pena di morte (comunque respinta dalla famiglia Arrigoni) ipotizzata sino ad oggi. La corte, si dice, accoglierà la tesi degli avvocati difensori secondo la quale l’unico responsabile dell’assassinio sarebbe il giordano Breizat. Ma si tratta solo di voci.
E’ certo invece che Vittorio non viene dimenticato da amici e compagni che in internet seguivano le sue cronache da Gaza.
Fioriscono le iniziative per l’anniversario, il prossimo 15 aprile, del suo barbaro assassinio. Il Teatro di Narrazione civile di Pistoia sta portando in giro per l’Italia (oggi a Ostia) la rappresentazione «Restiamo umani», sulla base di articoli scritti (per il manifesto) da Vittorio durante l’offensiva «Piombo fuso», lanciata tre anni fa da Israele contro Gaza. Le iniziative più importanti sono annunciate a cavallo dell’anniversario. A Roma dal 13 al 15 sono previsti tra il Teatro Valle occupato e il cinema Palazzo, narrazioni, spettacoli, musica, attività culturali e il concerto della rapper palestinese Shadya Mansour, oltre ad una fiaccolata. Il 15 aprile a Bulciago, il paese dove risiedeva Vittorio, verranno raccolti su di una bacheca i loghi delle associazioni che hanno sostenuto e appoggiato l’attivista e giornalista italiano. In serata Bulciago sarà in videoconferenza con Roma, Milano e Gaza, dove nel media center e centro culturale italo-palestinese, intitolato alla memoria di Vittorio, saranno presenti i suoi amici e compagni di lotta. Sempre il 15 aprile nel campo profughi di Jabaliya verrà inaugurato un pozzo, dedicato alla sua memoria, che porterà acqua a famiglie palestinesi.

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