Oggi a Palermo comincia il processo d’appello con i ministeri della Difesa e dei Trasporti che contestano la condanna di un risarcimento da 110 milioni di euro. E intanto spunta una nuova pista.
Oggi a Palermo comincia il processo d’appello con i ministeri della Difesa e dei Trasporti che contestano la condanna di un risarcimento da 110 milioni di euro. E intanto spunta una nuova pista.
Fra i tanti depistaggi sulla strage di Ustica del 27 maggio 1980 rientrerebbe anche l’incidente aereo di Ramstein, in Germania. Il 28 agosto del 1988 tre piloti della Pattuglia Acrobatica Nazionale italiana si scontrarono durante un’esibizione, provocando la morte di 67 spettatori. Due di quei piloti, pochi giorni dopo, avrebbero dovuto presentarsi dai magistrati per riferire su cosa avessero visto di tanto rilevante nei cieli italiani la sera della strage di Ustica. Erano stati loro a dare l’allarme generale prima di rientrare a Grosseto. Quindi ora i familiari delle vittime chiedono a gran voce un chiarimento.
L’indagine difensiva è condotta dall’avvocato Daniele Osnato che assiste, con il professor Alfredo Galasso, gran parte dei parenti delle 81 persone morte in seguito all’esplosione del Dc-9 Itavia nei cieli di Ustica. Analisi tecniche e testimonianze inducono la difesa a pensare che l’aereo del tenente colonnello Ivo Nutarelli, solista delle Frecce Tricolori, sia stato sabotato. Pubblicata una foto inedita del suo aereo in fiamme subito dopo l’impatto in volo.
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