«Troppe sentenze di prescrizione Nelle carceri situazione tragica»

Il presidente della Cassazione: magistrati schiacciati da 9 milioni di cause

Il presidente della Cassazione: magistrati schiacciati da 9 milioni di cause ROMA — Al termine della cerimonia, con un fuoriprogramma, il ministro della Giustizia Paola Severino fa chiamare le telecamere per dire a microfoni aperti che la cifra di questa inaugurazione dell’anno giudiziario sta «nell’assoluta convergenza di idee nei discorsi» tenuti dal primo presidente della Cassazione, dal vicepresidente del Csm e dal Guardasigilli medesimo. Tutti proiettati al capezzale dell’inefficienza della giustizia — schiacciata sotto il peso di 9 milioni di cause pendenti, tra civile e penale, lamenta il primo presidente Ernesto Lupo — che rosicchia un punto di Pil e genera sfiducia tra gli investitori stranieri: «Vedere governo, magistrati, Csm insieme pronti a costruire qualcosa di nuovo per il Paese ha il significato di una profonda convergenza sui temi della giustizia, dell’economia, dei diritti», chiosa dunque il ministro che però tutto si aspettava tranne che scatenare una polemica del centro destra contro di lei e uno scambio di accuse tra Pdl e Pd.

Il clima è cambiato rispetto a un anno fa, quando nell’aula magna del Palazzaccio, accanto al presidente Giorgio Napolitano, c’era Berlusconi. Oggi su quella poltrona rossa c’è il professor Mario Monti che stringe la mano sorridente, ma distaccato, agli ermellini. E c’è ancora il vice presidente del Csm, Michele Vietti, che ora si lancia in discorso programmatico: innanzitutto, esordisce Vietti, «non possiamo più permetterci una geografia giudiziaria risalente a due secoli fa perché duemila uffici giudiziari ospitati in tremila edifici rappresentano un costo insostenibile…».
E fin qui la «convergenza di idee» sottolineata dal ministro tiene. Tant’è che la necessità di cambiare in fretta le circoscrizioni giudiziarie (la delega al governo scade a settembre del 2012) viene evidenziate da Lupo e dal Guardasigilli. E così c’è sintonia anche quando si passa a trattare il dramma dei 68 mila detenuti presenti nelle carceri (in luogo dei 45 mila consentiti dagli spazi) e tutti citano l’analisi fatta dal capo dello Stato: «Una situazione che ci umilia in Europa e ci allarma per la sofferenza quotidiana». E il ministro rivendica il decreto svuota carceri approvato mercoledì dal Senato con l’impegno di cancellare gli ospedali giudiziari entro la metà del 2013.
Poi, però, l’osservazione fatta da Lupo sulle difficoltà di «accertare la responsabilità penale con sentenza definitiva di condanna prima della maturazione della prescrizione», a partire dalla corruzione, innesca una reazione a catena tra i partiti che oggi sostengono il governo ma che sulla giustizia si guardano ancora in cagnesco. La «profonda convergenza» tra ministro e magistrati fa scattare l’allarme nel Pdl che schiera i deputati Costa e Contento con l’artiglieria pesante: «Il ministro chiarisca o il Pdl si sfila…». Poi si inserisce Donatella Ferranti (Pd) che invece chiede al Guardasigilli di inserire la prescrizione più lunga nel ddl anticorruzione. Terreno minato, vedi processo Mills, e così replica a brutto muso Osvaldo Napoli (Pdl): «Da tempo non si sentiva la querula e petulante Ferranti…». A quel punto Andrea Orlando (Pd) cala l’asso: «Abbiamo capito male o rafforzare gli strumenti per la lotta alla corruzione metterebbe a rischio la tenuta del governo?».
Si chiude così una giornata iniziata in un clima istituzionale sereno e finita in rissa tra Pdl e Pd. Ci rimettono gli avvocati, il cui malessere contro le liberalizzazioni è stato rappresentato dal presidente del Cnf, Guido Alpa, davanti a Monti e al presidente Lupo che aveva inserito tra le «anomalie italiane» un dato eloquente: «Soltanto gli avvocati di Rieti iscritti all’albo delle giurisdizioni superiori sono 125 e superano il numero di 103 avvocati ammessi al patrocinio dinanzi la Cour de Cassation e al Conseil d’Etat».

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password