Decreto carceri, ok del Senato Ora la parola alla Camera

DECRETO SEVERINO Approvato ieri in Senato – con i 226 voti favorevoli del Pd, Pdl e Terzo polo, i 40 contrari della Lega e dell’Idv, e 8 astenuti -, il testo di conversione in legge del decreto Severino contro il sovraffollamento delle carceri ora passa alla Camera, che dovrà  vagliarlo entro il 20 febbraio prossimo.

DECRETO SEVERINO Approvato ieri in Senato – con i 226 voti favorevoli del Pd, Pdl e Terzo polo, i 40 contrari della Lega e dell’Idv, e 8 astenuti -, il testo di conversione in legge del decreto Severino contro il sovraffollamento delle carceri ora passa alla Camera, che dovrà  vagliarlo entro il 20 febbraio prossimo. «Proverò a evitare il ricorso alla fiducia perché credo che il dibattito sia importante», ha auspicato la Guardasigilli. L’ultima versione, emendata dai relatori Berselli (Pdl) e Maritati (Pd) nella direzione richiesta dall’area “dissidente” del Pdl capitanata dall’ex Guardasigilli Nitto Palma, prevede la possibilità per i magistrati di richiedere gli arresti domiciliari o di disporre la reclusione nelle camere di sicurezza idonee, prima di ricorrere al carcere, per gli arrestati in flagranza di reato, o in attesa del processo per direttissima entro le 48 ore. Sono esclusi però i fermati per furto in appartamento, furto con strappo, rapina ed estorsione semplici. Misure alternative più accessibili anche per coloro che hanno 18 mesi (e non più 12, come previsto dal precedente decreto firmato un anno fa da Alfano) di pena residua. Approvato anche l’emendamento che prevede la chiusura entro il 31 marzo 2013 degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Mentre la Lega alza la cagnara contro «i pazzi serial-killer» che saranno messi in libertà, per il senatore Pd Ignazio Marino, presidente della Commissione d’inchiesta sul Ssn, ispiratore dell’emendamento, la chiusura dei manicomi criminali è «un passo storico per il nostro Paese».

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