Corleone: “Mancano i mediatori culturali”

Le fiamme divampate in seguito a una lite interna tra reclusi. L'appello del garante: “Riscrivere l'ordinamento penitenziario per fornire caratteristiche diverse agli istituti minorili”

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Firenze, detenuti appiccano incendio al minorile Meucci

 

Corleone: “Mancano i mediatori culturali”

Le fiamme divampate in seguito a una lite interna tra reclusi. L’appello del garante: “Riscrivere l’ordinamento penitenziario per fornire caratteristiche diverse agli istituti minorili”

 

Corleone: “Mancano i mediatori culturali”

Le fiamme divampate in seguito a una lite interna tra reclusi. L’appello del garante: “Riscrivere l’ordinamento penitenziario per fornire caratteristiche diverse agli istituti minorili”

FIRENZE – Un gruppo di detenuti del carcere minorile Meucci di Firenze ha appiccato il fuoco alla propria cella e poi si è rinchiuso in bagno. E’ accaduto ieri sera in seguito a una rissa tra un gruppo di detenuti maghrebini e un altro gruppo di detenuti romeni e cinesi. Il primo, in seguito alle scaramucce, è stato rinchiuso in cella dagli agenti, ma ha reagito appiccando il fuoco. Due agenti penitenziari sono rimasti intossicati e trasportati all’ospedale, poi dimessi.
“Da tempo – dicono dal Sappe, sindacato di polizia penitenziaria – le vicende dell’istituto penale minorile di Firenze e la scarsa consistenza organica del personale di polizia penitenziaria (mancano 8 unità) sono oggetto di segnalazioni ad oggi del tutto vane”.

Secondo il garante dei detenuti del comune di Firenze, Franco Corleone, il problema è di altra natura: “Il problema di fondo non è la carenza di agenti, ma la carenza di mediatori culturali e, in parte, di attività extra carcerarie per i giovani reclusi. Serve inoltre più legame col territorio e maggiore attenzione nel processo di reinserimento nella società per evitare la recidività di questi ragazzi. Questi istituti, vista l’età dei detenuti, dovrebbero essere più simili a case piuttosto che a prigioni e, in questo senso, credo sia opportuno riscrivere l’ordinamento penitenziario per fornire caratteristiche diverse a questi istituti”. 

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