La vita e l’impegno politico e culturale di Lucio Magri hanno accompagnato e sostenuto quella di molti di noi che hanno creduto, e credono, in un progetto di cambiamento sociale radicale dei cui costi ci dobbiamo far carico.
La vita e l’impegno politico e culturale di Lucio Magri hanno accompagnato e sostenuto quella di molti di noi che hanno creduto, e credono, in un progetto di cambiamento sociale radicale dei cui costi ci dobbiamo far carico. Una ricerca continua per un futuro più giusto da costruire giorno per giorno, con intelligenza e con l’impegno della politica, insieme alle classi sociali sfruttate e emarginate. Un impegno che mai si è diviso dalla solidarietà con le lotte dei popoli del mondo aggrediti e sfruttati dall’Occidente. Sono gli anni in cui l’Europa esisteva nello scambio intellettuale e nella solidarietà dei movimenti operai, nel parallelismo delle lotte sociali in Francia, in Italia e poi in Danimarca, in cui paesi come la Svezia con figure storiche come Olof Palme che indicavano la via dell’internazionalismo e della solidarietà con le lotte di liberazione in Asia e in Africa.
Lo sforzo comune era quello di guardare oltre l’orizzonte storico del capitalismo, seguendo esperienze ed elaborazioni diverse ma senza perdere la direzione. Di tutto questo e dell’attenzione per le elaborazioni e le esperienze della sinistra in Italia ci sono forti tracce anche in Danimarca. Gli scritti di Antonio Gramsci, insieme a quelli di altri marxisti italiani, costituivano il curriculum della cultura di sinistra anche in Danimarca e furono oggetto di studi rigorosi anche in sede accademica. Frammenti del dibattito politico furono portati e pubblicati anche in Danimarca da me e da Vibeke Sperling, con la pubblicazione di testi di Lucio Magri sulla crisi e sul progetto nuovo di società auspicato in quegli anni. La casa editrice Modtryk di Århus pubblicò «Arbejderbevægelsen og Krisen, Den italienske venstrefløjs diskussion om krisen og det socialistiche perspektiv» (1976) e «Pdup’s teser for det nye Parti for proletarisk enhed stiftet af Lucio Magri» (1976). I temi della crisi e del dibattito teorico in Italia, insieme a un contributo di Lucio Magri, trovarono pubblicazione nella giovane casa editrice dei Ruc nel volume «Overgang kapitalismen, staten og krisen» (Bruno Amoroso – Lucio Magri, Ruc 1975). Ma numerose pubblicazioni e studi seguirono anche nel dibattito teorico e nelle università.
Questo interesse in Danimarca corrispondeva alla vivacità politica e culturale di quegli anni. Quando cioè esisteva un dibattito vivace e intenso (basti pesare a «Oprør fra midten», ai testi del Kaffe klub di Ritti Bjerregård, ai dibattiti sulla democrazia economica), e quando la socialdemocrazia e i sindacati erano ancora legati a una tradizione socialista e a obiettivi di trasformazione. Erano anche gli anni di una società civile viva e creativa, da Christiania al Centro Universitario di Roskilde.
In quegli anni una delle canzoni più popolari in Danimarca diceva «non ci potete uccidere perché siamo una parte di voi stessi». Oggi dobbiamo constatare che sono riusciti ad uccidere una parte di loro stessi, ma noi siamo riusciti a starne fuori pe continuare a cercare, come ci direbbe Lucio Magri.
* Docente emerito alla Roskilde University
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