Dopo la riesumazione del cadavere di Salvador Allende, lo scorso luglio, il Cile è alle prese con un nuovo caso di «morte eccellente».
Dopo la riesumazione del cadavere di Salvador Allende, lo scorso luglio, il Cile è alle prese con un nuovo caso di «morte eccellente».
Il grande poeta Pablo Neruda morì il 23 settembre del 1973 nella clinica di Santa Maria, 12 giorni dopo il colpo di Stato del generale Augusto Pinochet. Il giudice Manuel Carroza, che ha accolto la richiesta del Partito comunista cileno di riesumare la salma, dovrà verificare se la versione ufficiale, ovvero che Neruda morì per un cancro, sia vera. Oppure se il poeta fu avvelenato, come afferma il Pcc, anche sulla base di una testimonianza dell’autista di Neruda, Manuel Araya. Araya sostiene che lo stesso Neruda gli disse, la mattina del 22 settembre del ’73, di aver ricevuto un’«iniezione».
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