Il mare ritrovato di Kerouac

NEW YORK — Quarantadue anni dopo la sua morte, Penguin Classics pubblica l’opera prima (finora inedita) di Jack Kerouac The Sea is My Brother. The Lost Novel («Il mare è mio fratello. Il romanzo perduto»), scritta nell’estate del 1942, quando il padre della «beat generation» aveva solo vent’anni e lavorava come marinaio per la marina mercantile a bordo dell’S.S. Dorchester.

NEW YORK — Quarantadue anni dopo la sua morte, Penguin Classics pubblica l’opera prima (finora inedita) di Jack Kerouac The Sea is My Brother. The Lost Novel («Il mare è mio fratello. Il romanzo perduto»), scritta nell’estate del 1942, quando il padre della «beat generation» aveva solo vent’anni e lavorava come marinaio per la marina mercantile a bordo dell’S.S. Dorchester.
I biografi di Kerouac l’avevano data per perduta, finché il manoscritto di 158 pagine non è riemerso dall’archivio dello scrittore, grazie all’ostinazione di suo cognato.
Il «Sunday Times», che l’ha recensito in anteprima, ne è rimasto entusiasta. «È meraviglioso — scrive la critica Kate Saunders —, rivela con straordinaria chiarezza come Kerouac sprizzasse talento già in verde età». Dieci anni prima di On the Road, il suo capolavoro del 1951, lo scrittore morto nel 1969 rivela il suo grande amore per i pellegrinaggi senza meta. Il romanzo racconta le avventure di Wesley Martin, descritto dall’autore come «un uomo che amava il mare di un amore strano, solitario». Oltre a un ricco apparato fotografico, contiene anche il carteggio con il suo amico poeta Sebastian Sampas.
Nelle numerose note con cui accompagnò la stesura del testo, Jack Kerouac descrive il suo alter ego come «in rivolta contro la società così com’è, con le sue ineguaglianze, frustrazioni e auto-inflitte agonie». Nelle stesse note delinea i suoi personaggi: «L’americano in via d’estinzione, lo spirito libero, l’indiano d’America, gli ultimi pionieri e gli ultimi vagabondi».
The Sea is My Brother è il terzo inedito di Kerouac pubblicato negli ultimi anni, dopo And the Hippos Were Boiled in Their Tanks, scritto nel 1945 con l’amico poeta William Bourroughs, e Wake Up: A Life of the Buddha (1955), pubblicato da Viking nel settembre 2008.
Dei tre, The Sea is My Brother è considerato il più importante. «È quello che mostra l’evoluzione del suo processo stilistico — teorizza Dawn Ward, l’editor che ha curato l’edizione per l’editore Penguin —. Le lettere di quel periodo mostrano come lui e Sebastian Sampas leggessero gli autori e i drammaturghi più importanti del tempo prestando attenzione ai mutamenti negli stili letterari e nelle opere autobiografiche».

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