MILANO Gli Ambrogini dell’era Pisapia all’ex cardinale e alla «ragazza del secolo scorso»
MILANO Gli Ambrogini dell’era Pisapia all’ex cardinale e alla «ragazza del secolo scorso»
MILANO. La benemerenza civica è simbolica, ma i simboli sono importanti. Qui a Milano l’Ambrogino d’Oro, una sorta di medaglia al valore che il consiglio comunale assegna nel giorno di Sant’Ambrogio (7 dicembre, la prima della Scala), ha sempre scatenato polemiche pretestuose ma significative del cattivo stato in cui versavano le politiche cittadine, con la destra astiosa che proponeva personalità ai limiti dell’indecenza e la sinistra che assisteva impotente.
Questa volta sarà diverso, e tocca proprio a noi de il manifesto – così poco abituati a ricevere premi, pacche sulle spalle o benemerenze – ringraziare Palazzo Marino per aver premiato (su proposta del Prc) la co-fondatrice del nostro giornale. Rossana Rossanda, la ragazza del secolo scorso che a Milano si è formata e ha iniziato la sua straordinaria storia personale e politica. Non per vantarci, ma Rossana Rossanda quest’anno è destinata a «fare notizia» perché la Gran Medaglia d’Oro del Comune di Milano verrà assegnata all’ex cardinale Dionigi Tettamanzi, la personalità più «a sinistra» che ha sempre difeso gli ultimi in questi anni milanesi molto complicati, laddove nessuna forza politica si è spesa come avrebbe dovuto per arginare le derive xenofobe e razziste che hanno fatto scuola nell’intero paese. Da qui a dire che i «vincitori» dell’Ambrogino d’Oro quest’anno sono un prete e una comunista il passo è breve. Anzi, brevissimo, considerando che i due avrebbero molte cose in comune e anche da dirsi, in questo momento di crisi mondiale con la sinistra che sembra fuori gioco e senza parole.
Tra le altre benemerenze assegnate spiccano quelle ad Eugenio Finardi e la Pfm, al liceo Berchet, alla Comunità di Sant’Egidio, a Guido Rossi e Corrado Stajano – bocciato invece il giornalista Rai Fabio Fazio sponsorizzato dal Pd, che anche in questo caso conferma la sua vocazione alla sconfitta. Quanto alle polemiche, questa volta solo la Lega ha fatto i capricci, perché non voleva il «compagno» cardinale Tettamanzi – troppo buono con gli zingari, secondo Salvini & Co.
Il sindaco Giuliano Pisapia, il mandante di questo Ambrogino rivoluzionario, ha detto «è molto bello che su un tema così importante si sia trovato il massimo di unità». O quasi. E se i leghisti all’opposizione non sono contenti, fatti loro… quest’anno sarà soddisfatto il santo patrono.
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