Morire in prigione: gli ultimi due casi sabato scorso a Poggio Reale e all'Opg di Reggio Emilia Il totale dei decessi 2011 sale a 58. Sindacato Uil-Pa: «Sistema penitenziario non più gestibile»
Senza fine il dramma dei suicidi in carcere. Con gli ultimi due episodi di sabato scorso, una media di 5 casi al mese dall'inizio dell'anno. I sindacati di categoria denunciano condizioni disumane anche per gli agenti.
">

Altri due suicidi in carcere: 5 morti al mese nelle celle «Contro la dignità »

 

Morire in prigione: gli ultimi due casi sabato scorso a Poggio Reale e all’Opg di Reggio Emilia

Il totale dei decessi 2011 sale a 58. Sindacato Uil-Pa: «Sistema penitenziario non più gestibile»
Senza fine il dramma dei suicidi in carcere. Con gli ultimi due episodi di sabato scorso, una media di 5 casi al mese dall’inizio dell’anno. I sindacati di categoria denunciano condizioni disumane anche per gli agenti.

 

Morire in prigione: gli ultimi due casi sabato scorso a Poggio Reale e all’Opg di Reggio Emilia

Il totale dei decessi 2011 sale a 58. Sindacato Uil-Pa: «Sistema penitenziario non più gestibile»
Senza fine il dramma dei suicidi in carcere. Con gli ultimi due episodi di sabato scorso, una media di 5 casi al mese dall’inizio dell’anno. I sindacati di categoria denunciano condizioni disumane anche per gli agenti.

Non finisce mai il dramma dei suicidi, veri o presunti, nelle carceri italiane. Anche ieri, sul fronte di questa guerra silenziosa e spietata,due nuovi casi che portano a livelli da record le cifre della strage. Gli episodi, avvenuti nel reparto osservazione del carcere napoletano di Poggioreale e nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. Con queste morti, sale a 58 il totale dei suicidi nelle celle italiane in questo 2011. «Il dramma penitenziario con il suo carico di disumanità indegnità e dolore» sia una delle «priorità» del prossimo governo. A chiederlo è il sindacato Uil-Pa penitenziari che ha denunciato questi ultimi due casi. Ossia quello nella struttura in Emilia, un camionista che aveva fatto una strage nel mantovano, e quello di un detenuto del carcere napoletano di Poggioreale, che era stato arrestato venerdì scorso per tentativo di omicidio e che ha utilizzato per togliersi la vita brandelli della coperta in dotazione. Una spirale drammatica su cui incide «l’incapacità del sistema penitenziario di garantire una detenzione dignitosa e umana oltreché‚ l’impossibilità di adempiere al dettato costituzionale di rieducazione e risocializzazione».
Il degrado strutturale ed il sovraffollamento delle strutture penitenziarie «contribuiscono al sistematico calpestio della dignità umana». E la mancanza di risorse umane, logistiche ed economiche «nega qualsiasi possibilità di agire sul fronte del
recupero e della risocializzazione dei rei». «Una situazione al limite dell’ingestibilità», sottolinea il segretario Eugenio Sarno, che ringrazia il leader dei Radicali Marco Pannella per aver definito «eroico» l’impegno della polizia penitenziaria. Questa la ricostruzione di Sarno: «A Poggioreale continua Sarno a suicidarsi, con dei brandelli della coperta in dotazione, è stato R.G., 50enne originario di Napoli, arrestato nella giornata di venerdì per tentato omicidio. A Reggio Emilia, verso le 11.15, a suicidarsi un pluriomicida che si è impiccato al rientro in cella dopo aver effettuato un colloquio con i propri cari». Per la Uil Penitenziari la spirale di suicidi è solo uno degli indicatori delle condizioni in cui versa il sistema penitenziario italiano. «È sempre difficile, se non impossibile, comprendere le motivazioni che portano a queste auto soppressioni in cella aggiunge Sarno riteniamo, però, di poter affermare che molto incida l’incapacità del sistema penitenziario di garantire una detenzione dignitosa e umana oltreché l’impossibilità di adempiere al dettato costituzionale di rieducazione e risocializzazione».
Lo ha ben compreso il quasi ex ministro Palma, secondo Sarno «che, in occasione del discorso pronunciato a Roma durante la cerimonia del giuramento dei 756 neo agenti di polizia penitenziaria, non ha sottaciuto le criticità operative e amministrative che ammantano l’Amministrazione penitenziaria. Queste criticità sottolinea Sarno impediscono di fatto gli alti e nobili obiettivi che la Costituzione affida al sistema penitenziario».
Il degrado strutturale ed il sovraffollamento delle strutture penitenziarie contribuiscono al sistematico calpestio della dignità umana. «La mancanza di risorse umane, logistiche ed economiche nega qualsiasi possibilità di agire sul fronte del recupero e della risocializzazione dei rei conclude Sarno sul fronte della sicurezza le tante evasione ed i moltissimi tentativi di evasione, le molteplici aggressioni in danno del personale da parte dei detenuti, le tante risse e gli innumerevoli episodi di violenza certificano una situazione al limite dell’ingestibilità, per poliziotti penitenziari sempre più abbandonati nelle frontiere delle prime linee penitenziarie».

************

«Prigioni malate» Antigone presenta il suo ottavo rapporto

TORINO Si svolgerà oggi dalle 14 alle 17 presso il Consiglio regionale del Piemonte, in via Alfieri 15 a Torino la presentazione dell’ottavo rapporto annuale dell’Associazione Antigone “Prigioni malate”, nel ventennale della sua nascita, sulle condizioni di detenzione in Italia. Interverranno tra gli altri Roberto Placido, presidente del Comitato Resistenza e Costituzione. Sarà anche presentata la video-inchiesta «Giustamente-viaggio nella carceri italiane», di Valentina Ascione, Simone Sapienza e Paco Anselmi per Radio Radicale .L’Osservatorio sulle condizioni di detenzione di Antigone è nato nel 1998 e da allora ogni anno il ministero della Giustizia ha rinnovato l’autorizzazione a visitare le carceri. Nel corso del 2010-2011 sono stati 37 i volontari coinvolti nell’attività di controllo e monitoraggio.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password