L'ex agente della CIA Chuck Seracy 

Chuck Searcy, ex agente della Cia durante la guerra che ha devastato il paese del Sud Est asiatico, è oggi a capo del progetto umanitario "Renew" che ha l'obiettivo di bonificare intere zone del Paese infestate di bombe che hanno ucciso e mutilato finora migliaia di persone, compresi numerosi bambini. Nei diecio anni di conflitto furono sganciate oltre 300 mila ordigni a grappolo ">

Vietnam, l’ex 007 yenkee cerca mine inespolose Se le “bombies” minacciano più delle alluvioni

Vietnam, l'ex 007 yenkee cerca mine inespolose Se le "bombies" minacciano più delle alluvioni

Vietnam, l'ex 007 yenkee cerca mine inespolose Se le "bombies" minacciano più delle alluvioni L’ex agente della CIA Chuck Seracy 

Chuck Searcy, ex agente della Cia durante la guerra che ha devastato il paese del Sud Est asiatico, è oggi a capo del progetto umanitario “Renew” che ha l’obiettivo di bonificare intere zone del Paese infestate di bombe che hanno ucciso e mutilato finora migliaia di persone, compresi numerosi bambini. Nei diecio anni di conflitto furono sganciate oltre 300 mila ordigni a grappolo

Vietnam, l'ex 007 yenkee cerca mine inespolose Se le "bombies" minacciano più delle alluvioni L’ex agente della CIA Chuck Seracy 

Chuck Searcy, ex agente della Cia durante la guerra che ha devastato il paese del Sud Est asiatico, è oggi a capo del progetto umanitario “Renew” che ha l’obiettivo di bonificare intere zone del Paese infestate di bombe che hanno ucciso e mutilato finora migliaia di persone, compresi numerosi bambini. Nei diecio anni di conflitto furono sganciate oltre 300 mila ordigni a grappolo

HANOI – Durante la guerra tra il 1965 e il 1975, sono state sganciate sul Vietnam quasi 300.000 munizioni a grappolo, che contenevano circa 97 milioni di sub-munizioni. I vietnamiti le chiamano bombies, con un immediato senso di terrore. Glielo insegnano spesso a scuola e tutti sono consapevoli dei pericoli per i tanti ordigni inesplosi. Organizzazioni meritevoli cercano di recuperare, bossolo per bossolo, un arsenale che sembra eterno, come fa la Ong del progetto Renew , con la quale  lavora tra gli altri un veterano, un uomo che combatteva dalla parte degli invasori. Il suo nome è Chuck Searcy, e conosce non solo i problemi creati dal suo Paese, gli Stati Uniti, ma anche quelli che sono sorti durante e dopo la guerra all’interno dello stesso Vietnam.

Agente segreto e operatore umanitario. Searcy era un agente dei servizi segreti, raccoglieva e inviava informazioni a Washington da Saigon. Forse in questo ruolo non ha mai sganciato una bomba o ucciso un uomo in vita sua, ma anche il suo lavoro contribuiva a formare una catena di morte e devastazione. “Me ne sono accorto dopo tre mesi, e dopo sei ero completamente convinto che quella guerra era un enorme sbaglio”, disse in un’intervista, dove rivelò che le manifestazioni pacifiste in America erano accolte con gioia dai soldati, quasi tutti pronti a tornare a casa lontano da quell’inferno. Lui per primo.

Chiedere scusa con dedizione assoluta. Ma qualunque fosse il suo ruolo tra le fila dell’enorme apparato militare statunitense, Chuck Searcy non sente il bisogno di parlare troppo del suo passato. Da molti anni infatti, lavora per salvare almeno i figli delle vittime di guerra. E lo fa con dedizione assoluta, viaggiando in lungo e largo per il Vietnam dalla sua base di Hanoi. Prima come manager del Fondo per i Veterani di guerra, che finanziava lo sminamento dei residui bellici, poi per conto del progetto Renew, una delle organizzazioni più attive nella bonifica di oggetti che mietono ancora centinaia di vittime. Searcy usa tutta la sua esperienza e il network di persone come lui per fare qualcosa di concreto, che è il modo migliore per chiedere scusa. Fondatori e membri di organizzazioni occidentali come Renew e altre analoghe, festeggiano ogni mina disinnescata come una spina tolta dalla propria coscienza. Ma fosse anche per questo, la posta in gioco vale il quotidiano sforzo di ogni singolo, invasore pentito o vittima innocente.

La minaccia dei bombies, peggio delle alluvioni. Questi minuscoli ma micidiali bombies inesplosi hanno causato quasi il 40 per cento delle vittime sul totale dei 100mila civili saltati sopra un ERW (esplosivo residuo di guerra), ovvero mine, vecchie bombe, proiettili di artiglieria, granate, e una vasta varietà di altri strumenti di morte, inutili a far vincere agli Stati Uniti la guerra. Più di un terzo sono stati i bambini di età inferiore ai 16 anni, che le hanno fatte saltare giocando o andando nei campi assieme ai genitori. Le munizioni a grappolo, rimangono la singola più grande minaccia per la sicurezza del popolo vietnamita, peggio delle alluvioni in termini di vittime. Dal 1975 al dicembre 2008 nella sola provincia di Quang Tri sono saltate su un odigno 7.024 persone, (1,2% della popolazione), di cui 2.618 sono morte, e anche in questa casistica i bambini rappresentano una percentuale altissima. il 31%.

Gli ordigni paralizzano l’agricoltura. Qui, Quang Tri lavora Chuck, una settantina di anni portati con eleganza, sempre pronto a salire in macchina e raggiungere questi Altipiani centrali, dove vivono minoranze etniche antiche che si sono battute come i vieth contro i francesi prima e gli americani poi. In questo luogo passa il 17° parallelo che divideva il Nord comunista dal Sud filo-Usa, ed era designata come Zona demilitarizzata. Ma sono cadute più bombe qui che in ogni altro luogo, nel terrore americano che il nemico potesse sfruttare la conoscenza del terreno. In tutta la provincia ancora oggi una vita è sempre in pericolo. Ci sono talmente tanti ordigni, che una gran parte dei terreni arabili non possono essere sfruttati dai contadini. Talvolta, timidamente, usano la pala invece della zappa per dissodare il terreno, attenti a ogni baluginio. Ma proprio pochi giorni fa, due diversi tipi di bombies sono stati trovati, quasi contemporanamente, dopo le pioggie, una nel giardino di una scuola con più di 300 bambini, costruita su un ex campo militare; l’altra a ridosso della lapide di una vittima della guerra, come ha scoperto suo figlio che si recava a portargli dei fiori. Sono luoghi esemplari e simbolici, e Renew conserva la registrazione di ogni singolo disinnescamento.

Un compito immane.
Bomba dopo bomba, la Ong conquista così la fiducia degli abitanti, che come i dirigenti della scuola e l’uomo che portava i fiori a suo padre, hanno subito chiamato il loro numero d’emergenza. Quang Tri è però solo uno dei molti distretti da bonificare. Un compito immane su scala nazionale, al punto che il ministro della Difesa ha affermato pubblicamente che “ci vorranno 100 anni e miliardi di dollari per rimuovere ogni bomba e mina in tutto il Paese”. Chuck Searcy non è completamente d’accordo.

0 comments

Leave a Reply

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.

Sign In

Reset Your Password