Mini-droni utilizzati in Bassa Sassonia per controllare manifestazioni pubbliche scatenano il dibattito sulla privacy
Il Grande Fratello tedesco si chiama Uav: Unmanned Aerial Vehicle, veicolo aereo senza pilota. In gergo ‘drone’. Piccoli, discreti e silenziosi, gli apparecchi famosi per la caccia ai talebani e i bombardamenti nelle aree tribali pakistane, oggi sono una presenza sempre più costante e minacciosa anche nella vecchia Europa. Non sganciano missili, ma aiutano i poliziotti a sorvegliare, controllare, accumulare dati su chiunque partecipi a manifestazioni pubbliche.
Mini-droni utilizzati in Bassa Sassonia per controllare manifestazioni pubbliche scatenano il dibattito sulla privacy
Il Grande Fratello tedesco si chiama Uav: Unmanned Aerial Vehicle, veicolo aereo senza pilota. In gergo ‘drone’. Piccoli, discreti e silenziosi, gli apparecchi famosi per la caccia ai talebani e i bombardamenti nelle aree tribali pakistane, oggi sono una presenza sempre più costante e minacciosa anche nella vecchia Europa. Non sganciano missili, ma aiutano i poliziotti a sorvegliare, controllare, accumulare dati su chiunque partecipi a manifestazioni pubbliche. Come quella del novembre 2010 contro un deposito di scorie nucleari nel Land della Bassa Sassonia. Un occhio volante ha spiato in segreto i manifestanti e raccolto dati su di loro senza alcuna autorizzazione da parte di un magistrato.
Le operazioni erano talmente segrete che non è stata avviata una revisione legale sulla protezione dei dati e il capo della polizia della regione sassone, il Wendland, è stato informato all’ultimo momento dal ministero degli Interni. Quest’ultimo ha rassicurato i cittadini che hanno presentato un esposto contro l’operazione, dicendo che le immagini erano una ‘innocua panoramica dall’alto della protesta‘. Una dichiarazione che contraddice le successive affermazioni della polizia, che confermavano l’utilizzo dei video per le procedure di identificazione. Gli apparecchi sono infatti dotati di sistemi di ingrandimento ad alta definizione e di riconoscimento dei volti.
Nonostante l’uso di droni-poliziotto possa condurre a violazioni del diritto alla privacy e alla libertà di manifestazione, non esistono leggi in Germania che disciplinino l’uso di tali apparecchi. Pratiche convenzionali di riprese video durante le manifestazioni pubbliche sono effettuate su larga scala in tutto il Paese, ma la Corte costituzionale federale tedesca ha stabilito che registrazioni realizzate senza un motivo specifico possono ledere il diritto di riunione e associazione sancito dalla Costituzione.
Una sentenza del 2009 dell’Alta corte amministrativa del Nord Reno-Westfalia ha decretato che il monitoraggio in video può portare i manifestanti a sentirsi ‘intimiditi dalla sensazione di essere osservati‘, costringendoli a rinunciare alla libertà di manifestare in quanto il libero esercizio del diritto di riunione e associazione.
Il drone utilizzato dalla polizia del Wendland è un MD4 della Microdrones, compagnia tedesca con sede a Kreuztal. Il ministero degli Interni della Bassa Sassonia ne ha acquistati un numero imprecisato nel 2008 al costo di 50mila euro l’uno. Pesa 600 grammi, è largo meno di un metro, decolla verticalmente e trasporta apparecchi per registrazione video con infrarossi.
Il suo uso verrà esteso presto in tutta Europa, secondo gli osservatori dei diritti umani. L’estate prossima, nel corso dei campionati europei in Polonia e Ucraina, alcuni sistemi studiati nel progetto di ricerca e sorveglianza Indect dell’Unione Europea, verranno testati sul campo. Letteralmente. Tra le finalità, l’identificazione di hooligans e la prevenzione dei crimini nelle arene sportive.
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