Nuova pista dalle testimonianze sulla morte di Valerio Verbano: caccia ai legami con i delitti Cecchetti e Mancia
Nuova pista dalle testimonianze sulla morte di Valerio Verbano: caccia ai legami con i delitti Cecchetti e Mancia
ROMA – Avanti e indietro in quegli anni bui, quando i ragazzini sparavano per strada per inseguire una follia ideologica. Andando a ritroso, fino all’omicidio di Walter Rossi, freddato da un colpo alla nuca a poche centinaia di metri dalla sezione del Msi Balduina, il 30 settembre ’77. E’ lì che vuole arrivare la procura di Roma, che nei giorni scorsi ha rimesso mano al fascicolo sul delitto irrisolto del giovane militante di Lotta Continua. Per farlo, il pm Erminio Amelio ha chiesto ai carabinieri del Ros un salto nel passato, riannodando un filo rosso che parte dalla morte di Walter Rossi e tiene uniti altri delitti misteriosi: quello di Stefano Cecchetti, 10 gennaio ’79, ucciso davanti a un bar del quartiere Talenti; quello di Valerio Verbano, 22 febbraio dell’80, quando tre neofascisti dopo avere aspettato nell’appartamento dei genitori che tornasse da scuola lo uccisero. Fino all’esecuzione del militante di estrema destra Angelo Mancia, freddato la mattina del 12 marzo ’80 davanti al portone di casa, in via Federico Tozzi.
L’obbiettivo di Amelio è chiaro. Fare luce una volta per tutte su quanto accadde in via delle Medaglie d’Oro, davanti alla sezione del Msi più calda di quegli anni. Walter Rossi, 19 anni, viene colpito alla nuca mentre distribuisce volantini nella roccaforte dell’estrema destra romana. Quel pomeriggio Walter stava sfidando i «fascisti» per i fatti del giorno precedente: Elena Pacinelli, sua coetanea, era stata colpita da tre proiettili in piazza Igea, era con altri ragazzi del movimento che avevano partecipato all’occupazione di una casa disabitata.
Così il 30 settembre era stato organizzato un piccolo presidio. Una provocazione in una zona frequentata dall’alta borghesia, davanti alla sezione del Msi. Il killer di Walter, insieme ad altri attivisti neri, esce per strada, cammina in discesa per alcuni metri sul marciapiede coperto da un blindato della polizia, che è in mezzo alla strada. Sparano in due, racconteranno i testimoni, per tre o quattro volte, nel mucchio, senza un obiettivo preciso. Solo verso i «nemici». Un proiettile raggiunge Walter. Il ragazzo viene caricato su un furgone di passaggio. Muore prima di arrivare all’ospedale.
Adesso che è arrivato a un passo dalla soluzione dell’omicidio Verbano, con i nomi e le posizioni di due sospettati, il pm Amelio ha trovato un filo rosso che unisce quei fatti. Tanto da riaprire gli accertamenti sull’omicidio di Walter Rossi. Ma anche sulla morte di Cecchetti e Mancia. Tutti finiti in archivio senza un responsabile. Nei prossimi giorni il Ros ha annunciato la consegna dell’informativa che ricostruisce e collega i quattro delitti. Poi Amelio riaprirà il fascicolo. A indicare la via sono state le testimonianze rese negli ultimi mesi in procura nell’ambito dell’inchiesta Verbano. Rossi e neri, a decine. Da Francesca Mambro e Valerio Fioravanti agli amici di Verbano. E adesso il quadro è chiaro.
I tre omicidi, Cecchetti, Verbano e Mancia sono legati. La pista è quella della vendetta e della ritorsione, delle rappresaglie che in quegli anni non sembravano avere fine. E anche della lotta tra attivisti di schieramenti opposti che si dividevano i quartieri Trieste e Talenti. L’omicidio di Walter Rossi è avvenuto tre anni prima in un’altra zona della città; ma c’è una sigla a unire quei fatti, quella dei Nar. I Nuclei armati rivoluzionari che nel primo volantino di rivendicazione dell’omicidio accusano Verbano di essere stato il responsabile per la morte di Cecchetti. In una telefonata successiva invece fanno riferimento al calibro 38 della pistola, una circostanza confermata soltanto dopo dall’autopsia. A uccidere Walter, invece, è Alessandro Alibrandi, colonna dei neonati Nar. Un processo però non c’è mai stato. L’imputato è morto in una sparatoria con la polizia nell’81. Ma la sera in cui Walter Rossi fu ucciso, Alibrandi non era da solo.
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