NAPOLI. Una ragazza finita in ospedale colpita alla testa da un sampietrino e un’attivista dei collettivi con la gamba lacerata da una bottiglia. È questo il bollettino di un nuovo scontro tra lettere e giurisprudenza, le due facoltà nel centro di Napoli che a qualche centinaia di metri di distanza sono rispettivamente «gestite» dai ragazzi del movimento e da quelli di Blocco studentesco vicino a Casa Pound.
NAPOLI. Una ragazza finita in ospedale colpita alla testa da un sampietrino e un’attivista dei collettivi con la gamba lacerata da una bottiglia. È questo il bollettino di un nuovo scontro tra lettere e giurisprudenza, le due facoltà nel centro di Napoli che a qualche centinaia di metri di distanza sono rispettivamente «gestite» dai ragazzi del movimento e da quelli di Blocco studentesco vicino a Casa Pound. «Ma non è una guerra tra bande. Noi li conosciamo bene fanno politica in questa maniera vengono all’Università con lame e bastoni, sono violenti, omofobi e inneggiano a un periodo storico che non ci appartiene», Roberta è iscritta alla Federico II ed è una tra le centinaia di giovani che sabato notte hanno deciso di occupare Lettere in preparazione del 15 la giornata dei precari. È ancora un po’ sconvolta ma ha le idee chiare su quanto accaduto in mattinata: «Sono venuti a provocarci con un banchetto e un volantinaggio tra le due facoltà».
Il degenerare della situazione è stato questione di attimi, il collettivo ha deciso di improvvisare un corteo e si sono riversati tutti su via Marina, il lungo rettilineo a 4 corsie che costeggia il porto e dove ci sono anche altri atenei. Ad attenderli un folto gruppo di giovani di Casa Pound che impugnavano mazze e sventolavano bandiere con i simboli della British unione of fascists del 1930. I giovani con caschi e vestiti neri per primi, secondo il racconto di alcuni testimoni, hanno ingaggiato una sassaiola con sampietrini, ma anche bottiglie. La Digos ha chiamato i rinforzi, gli agenti in assetto antisommossa si sono interposti tra i gruppi e hanno manganellato un po’ qua e poco là. Conclusione? Qualche giovane di lettere contuso, ma soprattutto una studentessa, al suo primo giorno di lezione, colpita alla testa da un sasso e trasportata d’urgenza al pronto soccorso.
Si tratta del secondo scontro che avviene con le medesime modalità a pochi mesi di distanza. Solo ad aprile, durante la campagna elettorale per le comunali, è stato accoltellato un ragazzo, a cui è stata trapassata la mano da parte a parte, da un gruppo che appoggiava Gianni Lettieri. E proprio Enrico Tarantino, vicino a Casa Pound ed ex candidato nelle liste civiche della destra alla II municipalità, che aveva partecipato al raid di 6 mesi fa, è stato fotografato e ripreso ieri mentre arringava il gruppo prima di passare ai fatti. «Questa gente non c’entra niente col mondo universitario – dicono i giovani di Lettere – Da un lato ci sono studenti che pochi giorni fa sono scesi in strada in migliaia, dall’altro qualche decina di pericolosi mazzieri che non rappresentano nessuno, se non un’ideologia vergognosa e razzista contraria alla costituzione». In appoggio ai giovani è intervenuto con un comunicato anche un gruppo di consiglieri comunali di Napoli è tua e Fed, nonché il vicepresidente del consiglio Elena Coccia, chiedendo al questore Luigi Merolla di intervenire: «È inaudito che si consenta ai gruppi di neofascisti di stazionare davanti ad una facoltà universitaria armati di bastoni e spranghe».
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