Oggi dalla piazza di Nichi il calcio di avvio al voto

ROMA Sel Pride, ma il leader deve difendere la scommessa sull’Ulivo

ROMA Sel Pride, ma il leader deve difendere la scommessa sull’Ulivo

Una nutrita pattuglia di adesioni dalla società civile, perché la chiamata di oggi a Piazza Navona non è solo orgoglio di partito. Ma c’è il candidato Nichi Vendola solidamente in mezzo alla scena. Oggi Sinistra ecologia libertà convoca a Roma la sua prima manifestazione nazionale in solitaria, almeno la prima in piazza, dal titolo inequivocabile «Ora tocca a noi».Di fatto, il calcio di inizio della campagna per le primarie, che dovrebbero svolgersi in primavera.
La mattina, sempre a Roma, riunione delle Fabbriche di Nichi. Il pomeriggio, invece, si apre con interventi di artisti, musicisti, intellettuali, videomessaggi (Dario Fo, Vandana Shiva), gli interventi dal vivo del leader dell’Idv Antonio Di Pietro, del sindaco milanese Giuliano Pisapia, quello cagliaritano Massimo Zedda e della bolognese Amelia Frascaroli. Ma toccherà a Vendola spiegare alla sua piazza la «foto di Vasto» e il primo scatto dell’alleanza con Pd e Idv che Bersani ha chiamato «Nuovo Ulivo». Per consolidare quest’alleanza, il presidente Sel aveva offerto al Pd di unificare le manifestazioni (i democratici ne preparano una in proprio per il 5 novembre). Ma i tempi non sono maturi, soprattutto nel Pd, che è percorso da una dura polemica interna proprio contro le alleanze a sinistra.
Vendola la pensa diversamente: «Occorre dare, da subito, segnali forti, credibili, mettere in campo prima possibile una proposta di alternativa. Larga, unitaria, popolare, incentrata su un’idea forte di cambiamento da presentare al Paese, mobilitando energie, risorse, intelligenze, speranze ben presenti, come si è visto nella tornata amministrativa e nel voto referendarioIl parlamento è ingessato, la fine della legislatura sembra vicina ma non a portata di mano. Le spinte verso le dimissioni di Berlusconi aumentano, ma dal più alto Colle fino al più basso parlamento della storia della Repubblica, le tentazioni di un semplice ricambio di governo si fanno ancora sentire. Qui si colloca la proposta di Sel del voto anticipato, non prima della scelta della leadership con le primarie di coalizione, a cui il presidente della Puglia si è candidato da un anno.
Vendola dovrà anche spiegare la scelta di promuovere il referendum pro Mattarellum, che ha raccolto un milione e duecento firme ma non è stato ben digerito da una parte del gruppo dirigente, proporzionalista da sempre. «Il messaggio che viene dal popolo italiano a conclusione della raccolta delle firme è netto ed ha un valore civile prima ancora che politico – spiega -. I cittadini non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre più screditato». «Il referendum può diventare ora il grimaldello democratico per scardinare un sistema di potere, che ha in questo oscuro sistema elettorale uno dei suoi punti di forza, e che dimostra ogni giorno di più la propria insostenibilità». E forse dovrà anche trovare le parole per nominare le differenze che affiorano fra Sel e il suo ‘padre nobile’ Fausto Bertinotti che in questi giorni ha pubblicato un saggio che sembra sconsigliare la strada di un’alleanza con un centrosinistra,inemendabilmente ligio al neoliberismo e ai dicktat della Bce. d.p.

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