Notte di guerriglia per tre sfratti

AFRAGOLA Un centinaio di abusivi contro le forze dell’ordine nel comune a nord di Napoli
Scenario della battaglia le case popolari. Bilancio, dodici feriti tra cui un poliziotto. Fermate due persone

AFRAGOLA Un centinaio di abusivi contro le forze dell’ordine nel comune a nord di Napoli
Scenario della battaglia le case popolari. Bilancio, dodici feriti tra cui un poliziotto. Fermate due persone

 AFRAGOLA (NAPOLI). Le Salicelle non sono famose come i quartieri di Scampìa e Secondigliano, teatro negli ultimi anni di film importanti, reportage, documentari per le sanguinose guerre di camorra. Eppure qui ad Afragola nel lager della ricostruzione post-terremoto ogni giorno si muore e si spaccia, i giovani si districano tra la disoccupazione e il reclutamento camorristico, a scuola un alunno su tre non finisce nemmeno le medie e un adolescente può definirsi «salvo» quando vive in una famiglia onesta che lo manda a lavorare in nero per 20 euro al giorno. E’ questo lo scenario dove si è consumata la guerriglia urbana di mercoledì notte.

Sono loro i giovani con poche speranze che a volto coperto, come testimoniano video e foto, hanno mostrato ancora una volta la loro rabbia e senza paura hanno affrontato a muso duro le forze dell’ordine lanciando molotov e sassi. Facendo 12 feriti, tra cui un poliziotto che ha avuto la mano lacerata da una coltellata.
Ecco cosa succede a mettere mano a questa polveriera, a decidere tre sfratti nelle case popolari, quei casermoni di cemento armato spesso fatiscenti dove in poche decine di metri quadri ci vivono anche due famiglie e dove il welfare lo fa la camorra. Si tratta infatti di un centinaio di abitanti abusivi che dovrebbero traslocare, ma come spesso capita per ignoranza o per indigenza non hanno un posto in graduatoria né un’alternativa agli alloggi popolari. «Dobbiamo applicare la legge e la prefettura ci obbliga a rispettare la graduatoria degli assegnatari di alloggi pubblici che fu varata ai tempi del prefetto Pansa. Tra gli abusivi del rione Salicelle molti non hanno fruito della sanatoria regionale, perché non hanno pagato in questi anni neanche il canone Iacp, che è di appena 15 euro al mese». Lo spiega così il senatore del Pdl Vincenzo Nespoli che è anche sindaco del comune di 64mila abitanti alle porte di Napoli. La legge è legge, eppure qui oltre alle ordinanze da far rispettare, negli anni non si è messo mano a nulla, le istituzioni latitano e alle famiglie popolari non restano che lunghi rettifili spogli dove proliferano solo bar, centri scommesse e solarium di lampade abbronzanti. Qui il clan egemone è quello dei Moccia, a capo del quale dagli anni 80 c’è Anna Mazza, vedova di Gennaro, divenuta famosa per essere stata la prima donna condannata per camorra. E qui dal dopo ricostruzione che le Salicelle e le Quattrovie sono diventate un centro rinomato per il racket, l’usura, il riciclaggio.
Un contesto in cui una rivolta non poteva essere che violentissima, come solo nelle banlieue è possibile. Cassonetti divelti, barricate con blocchi di cemento e poi la furia di chi ha ben poco da perdere, compreso le donne e i bambini che dai balconi hanno aiutato i guaglioni lanciando pacchi di pasta e bottiglie piene d’acqua. Una rivolta in piena regola e talmente organizzata che all’inizio, quando è stato occupato l’Asse mediano un’arteria che collega diversi comuni, la polizia non ha capito nulla e anzi dalla questura hanno creduto fosse l’ennesima protesta contro i cumuli di spazzatura che, nemmeno a dirlo, sommergono le aree periferiche.
Invece la sommossa nata dalla paura di perdere le proprie abitazioni ha immediatamente preso una brutta piega. C’è voluta tutta la sera agli agenti che hanno sparato diversi lacrimogeni per riportare la calma. E ieri sono state arrestate due persone. Si tratta di Claudio Battaglia, un trentenne ritenuto tra i capopopolo che hanno organizzato il lancio di diverse molotov e Salvatore Avallone, accusato invece di essere stato tra quelli che nel rione hanno coperto con fitte sassaiole le forze dell’ordine. Avallone, 43 anni, è stato arrestato in ospedale, al San Giovanni di Dio di Frattamaggiore, dove era stato ricoverato per le numerose ferite, un trauma cranico facciale e l’inclinazione di una costola, provocate da una caduta mentre batteva in ritirata.

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