Rivoluzioni e controinformazione 2.0

FERRARA Quinta edizione del festival di «Internazionale» con una ricca rassegna di documentari

FERRARA Quinta edizione del festival di «Internazionale» con una ricca rassegna di documentari

 Un week end con i giornalisti e i cinegiornalisti d’assalto (soprattutto donne) di tutto il mondo. Al centro del 5° festival di «Internazionale», da venerdì 30 settembre a domenica 1 ottobre, le rivoluzioni in atto nel Maghreb e nel Mashreq, sia contro i regimi cosidetti moderati che contro quelli cosidetti radicali; Bidonville contro Fmi; l’Europa in bancarotta; Genova e il «modello macabro» Diaz, 10 anni dopo; elezioni e maneggi in Russia; l’immigrazione renderà meno orrida l’Europa?; la tragedia di Fukushima e l’incubo nucleare; l’illusione del web; i limiti dell’attivisto online, il precariato, l’Afghanistan… Tra gli ospiti degli incontri (tutti gratuiti, al Teatro Comunale, e in diretta, sul maxischermo di piazza Colonna) Medi Ziad Majed, militante della sinistra libanese; gli egiziani Issandr el Amrani, fondatore di The Arabist, e Hossam el Hamalawy, autore del blog Arabawy (premio Anna Politkovkaja 2011); il romanziere e saggista britannico della new left John Berger, la scrittrice e attivista indiana Arundhati Roy, il giornalista britannico Jason Burke, il narratore argentino Horacio Verbitsky, la reporter russa Yulia Latynina, l’inviata del New York Times Elizabeth Rubin, Evgeny Morozov, esperto e attento osservatore di cose di Internet, Pio d’Emilia, Jovanotti, la scrittrice Natasha Walter, il direttore generale di Greenpeace…

Molti i libri da discutere, e le manifestazioni collaterali, mostre, spettacoli, le Ted Conference trasmesse al cinema Apollo, il concerto in piazza world music dei maliani Amadou e Mariam, proiezioni collaterali, dal film di Gipi L’ultimo terrestre al documentario da non perdere Black Block di Carlo A. Bachschmidt (entrambi al cinema Apollo). E, a proposito di film, visto che il nostro servizio pubblico continua a scippare il telespettatore di film documentari, all’interno del festival, si svolge il 3° Mondovisioni (al cinema Boldini), con una ricca scelta di anteprime sottotitolate in italiano da Guantanamo alle Farc, dal tribunale dell’Aja a Accra, dai quotidiani che muoiono alla rivoluzione araba, dal Nicaragua sandinista alla «miseria dell’ambiente studentesco» non più sopportabile. Tutto questo negli 8 film, reduci dai festival internazionali più attenti all’attualità politica e sociale, al rapporto tra media e informazione e alla tutela dei diritti umani. Il programma, che Cineagenzia ha curato per Internazionale, toccherà poi in quattro mesi, fino al febbraio 2012 altre 11 città italiane (Roma, Milano, Torino, Udine, Napoli, Barletta, Cagliari e Alghero, Firenze, Perugia, Brescia).
You Don’t Like the Truth – 4 Days Inside Guantanamo, produzione canadese di Luc Côté e Patricio Henríquez (30 settembre, ore 18 e il 2 ottobre, ore 16) sull’interrogatorio che il Csis (il servizio segreto di Ottawa) ha fatto a un connazionale islamico, Omar Khadr, catturato in Afghanistan nel luglio 2002. I 4 giorni videoregistrati diventano 7 ore di documentazione delle violenze fisiche e psicologiche, di torture «giustificate» in nome della sacra lotta al terrorismo o che «giustificano» il perchè siano in tanti a odiare l’occidente, soprattuto chi terrorista non è?
A proposito. Molto interessante è un altro film canadese, Prosecutor, di Barry Stevens (in anteprima italiana oggi, alle ore 12 e domani alle 16) sui processi ai criminali di guerra della Corte penale internazionale dell’Aja, istruiti dal procuratore capo Luis Moreno-Ocampo su Darfur, Ruanda, ex Jugoslavia. Ma questo diritto che si pretende planetario non avrà un «centro» eurocentrico?
Si fa un ’48 nell’austriaco The Edukators, anche questo in anteprima (30 settembre, ore 14 e 2 ottobre, ore 18) frutto di un lavoro collettivo che ha interessato (foot, blog, twet e video) centinaia di gruppi di controinformazione. Si parte dall’occupazione, nell’autunno 2009, dell’aula magna dell’università di Vienna per raccontarci, tra scontri e dibattiti, analisi e repressione, la crescita entusiasmante della più possente protesta europea degli ultimi anni. In poco tempo, e grazie soprattutto al web 2.0, la lotta si allarga a sorpresa oltre i confini austriaci e 130 atenei si mobilitano contro le norme comunitarie che stanno distruggendo un sistema educativo già subumano e asservito alle grandi aziende.
Altra anteprima italiana Last chapter: Goodbye Nicaragua, dello svedese Peter Torbiörnsson (30 settembre, ore 16.00 e 2 ottobre, ore 10.00) che rievoca l’attentato a Edén Pastora del 1984 quando una bomba esplose in Costarica durante una visita ufficiale del leader Sandinista e tre giornalisti furono uccisi. Molti i feriti e i mutilati. Chi organizzò l’attentato e perché? Torbiörnsson, un sopravvissuto, torna in Nicaragua per scoprire qualcosa dopo 25 anni di «segreti di stato» e Cia.
Esce con Feltrinelli in dvd l’ancora inedito in Italia Page One: A Year Inside The New York Times di Andrew Rossi (30 settembre, ore 20.30 e 1 ottobre, ore 12). Viaggio nell’inferno della carta stampata con i reporter Brian Stelter, Tim Arango e David Carr mentre Wikileaks, Twitter e i tablet stanno distruggendo tutti i quotidiani aggrappati al passato e incapaci di metamorfosi.
Sulla guerra decennale tra formazioni paramilitari fasciste filo governative dell’Auc e guerriglieri della Farc è Impunity di Juan José Lozano e Hollman Morris (Colombia, Francia, Svizzera) dove gli «impuniti» sono soprattutto le multinazionali che hanno vari interessi per non far cessare mai le ostilità.
Da non perdere assolutamente Tahrir (regia di Stefano Savona), 30 settembre, ore 22.30 e 1 ottobre, ore 14, sulla rivoluzione egiziana per la democrazia e la libertà, e An African election dei fratelli svizzeri Jarreth Merz e Kevin Merz, montato dall’italiana Erika Tasini (sul processo democratico in Ghana guidata dall’ex rivoluzionario di estrema sinistra Rawlings), 1 ottobre, ore 10 e 2 ottobre, ore 14, su cui il manifesto ha già scritto in occasione dei festival di Locarno e Berlino.
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Genova 2001, in scena le giornate del G8

 All’interno delle giornate di «Internazionale» spazio stasera anche a una piecé inedita sul G8 di Genova. «I giorni di Genova» (teatro Comunale, ore 21) mette in scena una raccolta di conversazioni telefoniche tra i cittadini genovesi e gli operatori delle stazioni di Polizia che sono state registrate durante le terribili giornate del vertice. Regia di Carlo A. Bachschmidt, Blas Roca Rey. Domani 1 ottobre musica a piazza Castello (21) con Amadou e Marian, a seguire (23) esclusivo dj set con Jovanotti.

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