Cuba, addio Chevrolet anni ‘50 ora è legale comprare auto nuove

Liberi gli scambi tra privati, dai concessionari solo i funzionari    

Liberi gli scambi tra privati, dai concessionari solo i funzionari    

L´ultima Chevrolet rosso opaco anni Cinquanta parcheggiata sulla Plaza della Revolución a L´Avana è condannata a morte. E non solo per la sua più che vetusta età e per le migliaia di chilometri percorsi. Da ieri è ufficiale sull´isola una delle riforme più attese del pacchetto proposto da Raul Castro e approvato ad aprile nel corso dell´ultimo Congresso del Pcc: la possibilità di acquistare, vendere e donare auto nuove. Una novità che avrà grandi conseguenze sulla modernizzazione dell´antico parco auto dell´isola anche se – leggendo il decreto pubblicato ieri dalla Gazzetta ufficiale – si scoprono numerose limitazioni. Molte delle quali sembrano il risultato dello scontro interno fra rinnovatori e conservatori. Infatti insieme alla liberalizzazione della compravendita delle abitazioni, la questione delle auto era stata fino all´ultimo in bilico nel corso del Congresso e solo alla fine Raul Castro aveva ottenuto un generico via libera anche per queste due riforme.
Per cinquant´anni il possesso di un´auto sull´isola – abolito quando Fidel era primo ministro insieme alla proprietà privata (legge numero 890 del 13 ottobre 1960) – era stato un privilegio elargito direttamente dal regime ai suoi funzionari o a chi avesse accumulato meriti speciali nel servire il socialismo. Con la nuova legge cambia un aspetto fondamentale: l´auto non appartiene più allo Stato ma potrà essere comprata e venduta dalle persone. Non tutte però. La liberalizzazione totale riguarda solo tutte le auto di seconda mano mentre per accedere all´acquisto di una macchina nuova bisognerà ottenere un´autorizzazione del Ministero dei Trasporti. E questa potrà essere concessa, una volta ogni cinque anni, solo a chi possiede un reddito da lavoro “per lo Stato o nell´interesse di questo”. Dunque i funzionari. A giustificazione dei limiti al libero mercato delle auto le autorità dell´isola sostengono che non ci sono ragioni ideologiche ma piuttosto che Cuba non è preparata, per le cattive condizioni di molte delle sue vie di comunicazione interne, ad un aumento esagerato del parco auto.
Comunque sia la svolta è percepita direttamente dalla popolazione: «È una buona novità per i cittadini – ha detto, al corrispondente dell´agenzia France Press, Angel Garcia, un piccolo gioielliere – perché da troppo tempo qui non si può comprare niente. Con questa possibilità che offre il governo spero di poter vendere la mia vecchia Moskvich». Mentre Lazaro Gonzales, un musicista in pensione, dice che finalmente potrà diventare proprietario di una “Lada” che gli ha lasciato sua sorella che vive da tempo in Cile. «Il passaggio di proprietà delle auto non avrebbe mai dovuto essere proibito – dice Lazaro – , questo è un altro dei divieti assurdi che Raul cancella da quando è arrivato al potere».

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