Elèuthera, il gusto di esagerare del pensiero libertario

Non solo contro la crescita capitalista, ma Contro il lavoro, titolo di un saggio in uscita di Philippe Godard. Ostili alla religione, ma anche allo scientismo, secondo la formula Né Dio né genoma di Jean-Jacques Kupiec e Pierre Sonigo. Favorevoli all’eutanasia, con Liberi di morire di Derek Humphry, anzi un passo oltre con i Pensieri sul suicidio di Giorgio Antonucci. Fino a contestare l’intera concezione occidentale della natura umana (da Tucidide a Mandeville e a Freud), definita Un grosso sbaglio da Marshall Sahlins. Non a caso il video prodotto per i 25 anni dell’editrice Elèuthera, che sarà  presentato a Milano il 1° ottobre (ore 18-20) alla Libreria Utopia di via Moscova 52, s’intitola Un’idea esagerata di libertà , perché le proposte del suo catalogo sono davvero radicali.

Non solo contro la crescita capitalista, ma Contro il lavoro, titolo di un saggio in uscita di Philippe Godard. Ostili alla religione, ma anche allo scientismo, secondo la formula Né Dio né genoma di Jean-Jacques Kupiec e Pierre Sonigo. Favorevoli all’eutanasia, con Liberi di morire di Derek Humphry, anzi un passo oltre con i Pensieri sul suicidio di Giorgio Antonucci. Fino a contestare l’intera concezione occidentale della natura umana (da Tucidide a Mandeville e a Freud), definita Un grosso sbaglio da Marshall Sahlins. Non a caso il video prodotto per i 25 anni dell’editrice Elèuthera, che sarà  presentato a Milano il 1° ottobre (ore 18-20) alla Libreria Utopia di via Moscova 52, s’intitola Un’idea esagerata di libertà , perché le proposte del suo catalogo sono davvero radicali.
La matrice culturale originaria dell’editore è anarchica e richiamare l’attenzione sui protagonisti di quel filone rivoluzionario è uno degli obiettivi primari. Un esempio è Nestor Machno, giovane leader che dal 1918 al 1921, durante la guerra civile seguita alla rivoluzione russa, guidò in Ucraina un movimento contadino armato, d’ispirazione libertaria, che prima si alleò con i bolscevichi contro i generali «bianchi» e poi subì la repressione del potere sovietico. In novembre Elèuthera pubblicherà il libro Bandiera nera sull’Ucraina dello storico russo Aleksandr Shubin, che ha studiato l’epopea di Machno sui documenti originali resi accessibili dall’apertura degli archivi di Mosca, insieme a un filmato della regista francese Hélène Châtelain Nestor Machno. Il cosacco dell’anarchia, con molte immagini inedite (libro più dvd, pp. 200, € 15).

Sarebbe però un errore credere di avere a che fare con il tipico editore militante. «La nostra vicenda — racconta la responsabile di Elèuthera, Rossella Di Leo — nasce negli anni Settanta dall’incontro di due generazioni intorno alle Edizioni Antistato: c’erano anziani combattenti antifascisti come Pio Turroni e giovani che erano approdati su sponde libertarie con il Sessantotto. All’epoca si faceva un’editoria a circolazione limitata nel circuito anarchico. Poi tutto cambia».

Infatti nel 1986 la creazione di Elèuthera (che in greco significa «libera») segna una svolta, evidente anche nel logo. Mentre le Edizioni Antistato esibivano la tradizionale A cerchiata dell’anarchia, il nuovo marchio, opera del pittore Carlo Montesi, evoca uno scenario caraibico, con le palme e un vulcano che sorge dal mare. «Elèuthera — spiega Rossella Di Leo — è un’isola delle Bahamas, che nel Seicento fu colonizzata da eretici inglesi di tendenza libertaria, gli eleutheriani, in fuga dalle persecuzioni religiose. Un’esperienza breve ma significativa, cui abbiamo voluto ispirarci, senza contare che i Caraibi sono zona di filibustieri e noi ci sentiamo ribelli come loro». Pirati e sodomia di Barry R. Burg è infatti un altro testo del catalogo.

La scommessa di Elèuthera — dispiegata in ben 215 titoli, con autori del calibro di Noam Chomsky, Kurt Vonnegut, Marc Augé, ma anche Simone Weil e Albert Camus — è «ibridare l’anarchismo classico con un pensiero libertario moderno, specie di matrice anglosassone (si pensi a Colin Ward), che mette in discussione le idee dominanti non solo in campo politico e filosofico, ma anche in fatto di antropologia, pedagogia, economia, ecologia, scienza, psichiatria, urbanistica, in tutti gli ambiti del sapere. Vogliamo proporre un paradigma nuovo, che punti sulla partecipazione diretta e sulla dimensione comunitaria, esplorando nuovi ambiti di sperimentazione sociale. Si tratta non solo di destrutturare lo Stato, ma di ridiscutere per intero l’attuale modo di vivere».

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