Pasolini visto da Dondero. Una mostra nella casa materna dello scrittore

Trenta foto (di cui tre gigantografie) dell autore di Accattone e sull atmosfera artistica della Roma degli anni 60 e 70

Trenta foto (di cui tre gigantografie) dell autore di Accattone e sull atmosfera artistica della Roma degli anni 60 e 70
L’Italia è piena di centri studi dedicati a scrittori, registi, artisti e studiosi di varia natura, e occorrerebbe andare a verificare il loro lavoro di rapporto con i territori e seguirlo meglio in tutti i sensi. Uno di questi è il “Centro Studi Pier Paolo Pasolini” di Casarsa della Delizia (Pn), situato nella casa materna dello scrittore. Un luogo che ci dà, da alcuni anni, incontri interessanti sulla figura del poeta e cineasta friulano. Con una inclinazione verso l’espressione fotografica che ruota non solo attorno al mondo fantastico di Pasolini ma anche dentro i luoghi in cui maturò la sua formazione artistica. E forse nulla dà più della fotografia l’immagine poetica di un luogo o di un volto. Ma nulla può essere, più della fotografia, inespressiva e falsa. È la tenaglia dentro cui si muove la sensibilità del fotografo avveduto, che diventa grande solo quando riesce a rendere forte ed emozionante lo scatto, una cosa che resta dentro e ti porti per lungo tempo. Questa è la carica autentica che esprime Mario Dondero, grande fotografo italiano, oggi 82enne, che ha lavorato per tanti giornali e riviste nel mondo (compreso il nostro), presente ora con la mostra “Scatti per Pasolini” (è aperta fino al 30 giugno prossimo) al Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa con le sue trenta foto (di cui tre gigantografie) dedicate all’autore di “Accattone” e al mondo irripetibile dell’atmosfera artistica della Roma degli anni sessanta del secolo scorso.
«Ho conosciuto Pasolini negli anni sessanta – raccontava Dondero a Massimo Raffaeli nel libro dedicato a questi scatti pubblicato cinque anni fa – penso me lo abbia presentato Laura Betti. L’ho veramente conosciuto, non soltanto incontrato; c’era come una corrente di simpatia e anche una sintonia su tanti temi della vita. Parlavamo, ma giocavamo anche a football, per esempio…». Danilo De Marco, nell’intervento critico sul fotografo, scrive: «Nella libera fotografia di Dondero ritroviamo quello spessore conoscitivo che lo ha fatto diventare, e lo fa essere, cantore di un’epopea del quotidiano». Mentre Piera Rizzolatti, presidente del Centro, parla di Dondero come fotografo «tanto illuminato dalla sincera adesione emozionale alla verità e alla libertà degli uomini». E così è davvero un colpo all’occhio ripercorrere le foto di Pasolini con la madre Susanna (un’intimità struggente), con i suoi amici scrittori Sandro Penna, Alberto Moravia, Dacia Maraini, Laura Betti, Goffredo Parise, sul set di “Comizi d’amore”, “La rabbia”, “La ricotta” col mitico Orson Welles, attore in quell’indimenticabile film, che discute animatamente con Pasolini delle scene. Così come è sorprendente la capacità di Mario Dondero di ritrasmettere, in foto scattate in tempi e circostanze diverse, il mondo “unitario” di un’epoca restituendoci la storia a sé di uno scrittore e regista del tutto originale. Gli “Scatti per Pasolini” erano già apparsi in un volume del 2005, curato da Elisa Dondero e Massimo Raffaeli. In un’intervista a quest’ultimo, Mario Dondero ripercorreva così le sue foto pasoliniane: «Io non avevo pensato assolutamente di fare una foto straordinaria, è Pasolini che è diventato straordinario. Una foto di lui con la sua mamma intenerisce, perché è legata alla memoria di un uomo che è passato nelle nostre vite, che ci ha reso più umani». La mostra di Dondero segue altre esposizioni avvenute negli ultimi due anni al Centro Pasolini di Casarsa, soprattutto “I soj tornat di estàt – I luoghi casarsesi di Pier Paolo Pasolini” con le immagini della campagna di Casarsa e dei paesi che la circondano ad opera del trio Piergiorgio Branzi, Elio Ciol e Frank Dituri e la perlustrazione fotografica di Bruno Bruni già membro dell’ “Academiuta de lengua furlana” fondata da Pasolini nel febbraio del 1945.

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