Cuba, la cultura e la rivoluzione incompresa

VENEZIA. «Se la rivoluzione d’Ottobre non è stata capita figuriamoci la rivoluzione cubana», si dice in Cuba nell’epoca di Obama di Gianni Minà , che questa volta soprattutto ascolta quello che hanno da dire i cubani in un periodo di transizione, dopo i cambiamenti annunciati dalla politica del presidente Usa.

VENEZIA. «Se la rivoluzione d’Ottobre non è stata capita figuriamoci la rivoluzione cubana», si dice in Cuba nell’epoca di Obama di Gianni Minà , che questa volta soprattutto ascolta quello che hanno da dire i cubani in un periodo di transizione, dopo i cambiamenti annunciati dalla politica del presidente Usa. Ma soprattutto con l’opportunità dei cambiamenti in tutto il latinoamerica. «Non gli abbiamo dato il gusto di sparire», dice il poeta Roberto Retamar, a dispetto di un embargo che ha ridotto la popolazione allo stremo. Non a caso il film inizia con un poeta, perché uno dei pilastri che hanno dato forza la paese è stata la grande attenzione data alla cultura con tutte le sue istituzioni, le sue scuole e l’alto livello di preparazione, l’altissimo numero di laureati…
Si ricorda che prima ancora della riforma agraria la rivoluzione nel ’59 fondò il Film Institute e La Casa de las Americas. Dall’ Havana, a Santa Clara, Bayamo, Santiago (centinaia di chilometri, con la fotografia di Roberto Girometti che ha accompagnato Minà anche nel suo film sul Che) si incontrano i professori, i tecnici, gli specialisti, i generali, i rivoluzionari e soprattutto tanti giovani, i danzatori della scuola d’arte di Bayamo capitale della provincia di Granma, gli studenti in visita al mausoleo del Che a Pinar del Rio(il giradischi, la radio, il basco, la pistola), le reclute della Brigada de frontera di Guantanamo, luogo di cui si mostrano tutte le contraddizioni) , con una sensibilità capace di far intuire il volto nuovo del paese prima ancora dei cambiamenti.
Ma c’è libertà di parola? La risposta dei vecchi rivoluzionari è: possiamo parlare di qualunque cosa, la rivoluzione incoraggia le idee. Intanto in occidente arriva abbondante la propaganda contro Cuba. E, ricordiamolo, Minà è tempo che non si vede in Rai….

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