MOSTRE Ciclo espositivo al museo del secondo Risorgimento
Un ciclo sull’Unità d’Italia, che segue un omaggio a Giaime Pintor. Un viaggio che partendo dal paese delle Mainarde attraversa lo stivale
MOSTRE Ciclo espositivo al museo del secondo Risorgimento
Un ciclo sull’Unità d’Italia, che segue un omaggio a Giaime Pintor. Un viaggio che partendo dal paese delle Mainarde attraversa lo stivale
ROCCHETTA AL VOLTURNO.Il suo nome c’è sempre sullo sfondo, quasi nume tutelare di ogni iniziativa di un certo peso che si svolge qui, nella valle del Volturno, sotto la protezione della catena montuosa delle Mainarde. Quella protezione che non servì purtroppo a Giaime Pintor, martire della Resistenza, caduto nelle campagne di Castelnuovo al Volturno, piccola frazione di Rocchetta, saltando su di una mina tedesca il 1 dicembre del 1943. Da allora, praticamente non passa anno in cui il suo nome non venga ricordato e rivendicato da una sinistra e da una tradizione democratica che su questo non vuole abdicare. Di più: Giaime viene vissuto come il proprio partigiano, nome da cui testardamente ripartire per ridare un senso alla storia, per riagganciare una gioventù che altri hanno tentato di allontanare da quella esperienza di vita e di libertà. Organizzata nel Museo del Secondo Risorgimento d’Italia (un nome che è già tutto un programma) del paese molisano, a cura di Michele Peri, ha aperto i battenti da qualche tempo la mostra d’arte permanente «150 artisti per l’Unità d’Italia», che segue l’altra interessante esposizione dell’anno scorso dedicata a Giaime Pintor e ai caduti della Resistenza. Un interessante iniziativa che si incanala nel solco dei martiri per la libertà del nostro paese, e che ha coinvolto 150 artisti (7 per ogni regione italiana e 10 stranieri) tra nomi di prestigio sulla scena internazionale e italiana, a giovani già affermati, a esordienti di tutto rispetto. L’artista Michele Peri, che ha realizzato anche il nuovo monumento a Giaime che sarà posizionato nel luogo del martirio accanto al vecchio cippo che ricorda il suo assassinio (verrà inaugurato il prossimo 1 dicembre, preceduto da un convegno sulla sua figura) ha così messo insieme questa mostra che girerà per molte località italiane ed europee, ma resterà in pianta stabile a Rocchetta ad arricchire il museo. A ognuno di questi artisti (impossibile elencarli tutti, ma vanno sottolineate le opere di Luigi Mainolfi, Giulio De Mitri, Dario Carmentano, Venera Finocchiaro, Alberto D’Alessandro, Daniela Moro, , la coppia Ellepluselle, Pino Falanga, Wilma Lok, Nino Tricarico, Annette Munk, Salvatore Anelli, Alessandra Antinucci) è stato chiesto di comporre un lavoro usando esclusivamente i tre colori della bandiera italiana. Ne è venuto fuori un bel viaggio che, partendo dal piccolo paese delle Mainarde, attraversa l’Italia tutta, e apre spazi alla discussione sul futuro (artistico, ma non solo: molti problemi irrisolti della nazione sono in queste opere) che tutti vorremmo. Il Volturno molisano è questo, sembrano ricordarci gli artisti e gli organizzatori: un luogo ricco di storia a partire già dall’unificazione nazionale per finire alla seconda guerra mondiale quando Giaime fu dilaniato da una mina tedesca nel tentativo di raggiungere i partigiani nel Lazio e nello stesso luogo, sui monti delle Mainarde, il CIL (Corpo Italiano della Libertà) si ricostituì e cacciò i tedeschi da tutta la Valle.
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