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I “No Tav” perdono Plano “Una marcia ad alto rischio”

Il presidente: ma non c’è frattura con il movimento.  Il numero uno della comunità  montana con altri sindaci ha deciso che oggi non sarà  a manifestare. Presenti invece gli amministratori delle liste civiche: “No alla violenza ma anche alla Tav” 

Il presidente: ma non c’è frattura con il movimento.  Il numero uno della comunità  montana con altri sindaci ha deciso che oggi non sarà  a manifestare. Presenti invece gli amministratori delle liste civiche: “No alla violenza ma anche alla Tav” 

Non ci sarà Sandro Plano oggi alle 14.30 al campo sportivo di Giaglione da dove parte la marcia dei No Tav verso il campeggio di Chiomonte, passando proprio accanto alle reti che delimitano il cantiere della Maddalena. Troppo alto il rischio di scontri e il presidente della Comunità montana diserta. Ma ci tiene a specificare che la sua è una scelta autonoma «e per assumere questa posizione non ho bisogno di imbeccate e ordini da nessuno» attacca rispondendo a distanza a chi, come il parlamentare del Pd Stefano Esposito, ieri ha contestato il «rumoroso silenzio delle istituzioni valsusine rispetto alla violenza». Secondo Plano la marcia è troppo vicina al cantiere e quel posto «porta male». Troppo fresco il ricordo del 3 luglio e del pomeriggio di scontri al termine del quale si contarono 400 feriti. «Quel corteo era autorizzato, c´erano vie di fuga e comunque abbiamo visto come è andata a finire». Ma a chi cerca di leggere nell´assenza di oggi una frattura nel legame di ferro tra Plano e il movimento No Tav, la risposta arriva in anticipo: «Parteciperò a tutte le marce di protesta contro la Tav, purché non siano accanto a quel cantiere». Insomma quella che Plano rivendica è una scelta di buon senso e non di campo.
Senza lo striscione della Comunità montana, ma in ordine sparso ci saranno però alcuni amministratori. Tra loro il sindaco di Vaie, Lionello Gioberto, Pd: «Ci sarò perché bisogna tenere alta l´attenzione sulla nostra contrarietà all´opera e mi auguro davvero non capiti nulla». Ci sarà nonostante la posizione ufficiale del circoli del partito di Valsusa e Valsangone che hanno invitato iscritti, amministratori e cittadini a non partecipare alla manifestazione di oggi «che rischia di sfociare in nuovi problemi di ordine pubblico». «I circoli – si legge in un comunicato – pur sottolineando che è maggioritaria nel territorio la contrarietà alla nuova linea ferroviaria, esprimono ferma condanna alle violenze dei giorni scorsi e ribadiscono che le prossime iniziative di protesta dovranno rimanere nel solco della legalità». Stesso appello anche dalla segretaria provinciale Paola Bragantini.
Ci saranno invece sindaci e amministratori delle liste civiche No Tav, come il sindaco di San Didero Loredana Bellone. Aderiscono alla marcia e ribattono alle accuse di Antonio Ferrentino, consigliere provinciale di Sel e sindaco di Sant´Antonino di Susa, di rimanere in silenzio di fronte alla violenza. «Abbiamo condannato ogni forma di violenza, dal lancio delle pietre a quello dei lacrimogeni – spiega il capogruppo Giorgio Vair – ma crediamo giusto continuare nel nostro lavoro di amministratori mettendo in atto ogni iniziativa amministrativa e legale per contrastare quest´opera inutile e dannosa e partecipando alle manifestazioni, anche se non sono organizzate da noi».

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