CAMPANIA. Precari sul tetto del museo, dopo le botte ecco l’arresto

 Manganellati dai vigili la scorsa settimana per aver bloccato il consiglio comunale, arrestati ieri per essere saliti sul cornicione del Museo Nazionale di Napoli. L’unica risposta ai precari del progetto Bros è la repressione.

 Manganellati dai vigili la scorsa settimana per aver bloccato il consiglio comunale, arrestati ieri per essere saliti sul cornicione del Museo Nazionale di Napoli. L’unica risposta ai precari del progetto Bros è la repressione. Si tratta di quattromila disoccupati di lunga durata, portati a spasso per oltre dieci anni da Regione Campania e ministero del lavoro lungo un percorso formativo (per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti e le bonifiche) terminato in un vicolo cieco. E adesso tutti a casa, senza alcuna prospettiva, con un’età media che è già tra i trenta e i quarant’anni. Così, giovedì Gaetano Andreozzi ed Eduardo Pangia, 49 e 41 anni, intorno alle 13 sono riusciti a raggiungere un cornicione prospiciente la facciata del Museo Nazionale che si affaccia su via Foria, esponendo uno striscione di protesta e minacciando di lanciarsi nel vuoto. In strada, un’altra ventina di manifestanti del coordinamento: sono rimasti fino alle 23. I due si sono fatti riportare all’interno dell’edificio dagli agenti soltanto alle nove ieri mattina, soltanto per essere trasferiti in questura, in arresto per procurato allarme, invasione di edifici pubblici, interruzione di pubblico servizio e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.

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