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Giuliani, l’avvocato va all’attacco “Nuove prove, inchiesta da riaprire”

Video e immagini proverebbero che, per Placanica, non si può parlare di legittima difesa.  “Quella sulla morte di Carlo fu solo una pseudo-indagine, il pm sapeva già  come chiuderla ancora prima di cominciare” 

Video e immagini proverebbero che, per Placanica, non si può parlare di legittima difesa.  “Quella sulla morte di Carlo fu solo una pseudo-indagine, il pm sapeva già  come chiuderla ancora prima di cominciare” 

L´INCHIESTA sulla morte di Carlo Giuliani potrebbe essere riaperta entro l´anno. Ezio Menzione, che fu avvocato dei genitori del ragazzo durante il procedimento chiuso dal pm Silvio Franz con l´archiviazione, sostiene di aver raccolto sufficienti elementi perché la procura ricominci ad indagare. Non fu legittima difesa. A supporto di questa tesi ci sono video e immagini che permettono una completa ricostruzione della dinamica della tragedia, e che allora non furono presi in considerazione. E poi alcune testimonianze, in particolare di fotografi che dieci anni fa preferirono tacere. «E´ provato che nel momento in cui viene premuto il grilletto il Defender non era assaltato da decine di persone. Erano in pochi, a diversi metri di stanza, e la maggior parte di loro si stava allontanando», spiega Menzione. Carlo Giuliani afferra l´estintore rosso dopo che la pistola è già comparsa all´interno della camionetta, e si trova relativamente lontano: le immagini riprodotte dai media schiacciano la prospettiva ed ingannano gli spettatori rispetto alla reale pericolosità della situazione. «E poi tra gli altri fatti nuovi c´è il tema del sasso e della ferita alla fronte riportata da Carlo. Quella pietra fu lanciata da un carabiniere». Sarebbe stato fondamentale eseguire l´autopsia sul corpo del giovane ucciso, ma i genitori ne chiesero la cremazione. «E però il pubblico ministero doveva avere il buonsenso si impedire la cremazione. Non lo fece. Franz voleva chiudere l´indagine in un certo modo, prima ancora di cominciarla. Infatti quella sulla morte di Carlo Giuliani è stata una pseudo-indagine. Non ci fu un processo, nemmeno un´udienza preliminare».
Ezio Menzione lamenta che questo sia l´unico capitolo che nessuno ha mai voluto realmente chiarire. «Negli altri processi gli accertamenti sono stati fatti. Ma anche in quello sul Black Bloc, ricostruendo gli scontri di strada ci si è voluti fermare un passo prima di piazza Alimonda: perché?». Secondo il legale, gli elementi che saranno presto sottoposti all´esame della procura genovese potrebbero spingere il pm a chiedere una riapertura del caso. «L´esito è tutt´altro che scontato. Ma non possiamo consentire che si resti all´oscuro su quanto accaduto dieci anni fa nelle strade di Genova. Ridiscutere della responsabilità di Mario Placanica o di chi per lui – io non ho certezza che il colpo sia partito da quella pistola – , ci permetterebbe anche di valutare le questioni sulla cattiva organizzazione di quelle giornate e in particolare degli scontri di piazza Alimonda. Perché il Defender non era blindato? Perché i proiettili a disposizione dei carabinieri erano letali, contrariamente a quanto previsto in manifestazioni del genere? Quella carica che partì da via Caffa, carabinieri guidati da un funzionario di polizia, fu un atto arbitrario, ingiustificato ed illogico: lo ammisero gli stessi protagonisti. Abbiamo il diritto di conoscere la verità, finalmente».

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